Si tratta di una situazione che è stata verificata proprio dalla Guardia di Finanza. Vediamola, quindi, più nel dettaglio.
Come sappiamo, il nuovo anno non è iniziato alla grande per gli automobilisti. In particolare, perché, lo ricordiamo, sono stati annunciati gli aumenti dei pedaggi nelle tratte gestite da Autostrade per l’Italia.
Ma, d’altra parte, a far preoccupare ulteriormente è anche la decisione del governo Meloni di non proseguire con il taglio delle accise sui carburanti. Una situazione che, stando alle parole della premier, è voluta per porre l’attenzione su altro, ciò, per esempio, le tasse sul lavoro.
Insomma, fatto sta che però sia la benzina e il gasolio sono al momento caratterizzate da prezzi decisamente elevati.
Che cosa fare dunque? Beh, gli italiani, a dire la verità, soprattutto coloro che hanno necessità di spostarsi ogni giorno con il proprio veicolo, stanno cercando dei trucchi per risparmiare.
Sì, alcuni modi ci sono, per esempio il tipo di guida oppure usare l’auto soltanto quanto è essenziale, e via discorrendo.
In questo quadro, c’è da aggiungere, però, che, già qualche mese fa, la Guardia di Finanza ha deciso di fare delle accurate indagini per capire se non ci fosse qualcuno che se ne stesse approfittando.
Ebbene, da quel che sembra, pare proprio che in taluni casi sia stato così. Stando ad alcune fonti, infatti, le Fiamme gialle avrebbero scovato svariate violazioni presso i distributori di carburante.
Una condizione che, a voler guardare, rende davvero basiti. Soprattutto, se, in effetti, si leggono i numeri. A tal proposito, per esempio, rifacendoci sempre a una manciata di mesi or sono, la GdF, a seguito di oltre mille interventi, avrebbe scoperto addirittura più di 680 illeciti.
Insomma, le speculazioni pare che non siano mancate a danno dei consumatori. Ci sono, nella fattispecie, un paio di negligenze che hanno reso veramente poco trasparente, se non truffaldini, alcuni distributori finiti nel mirino degli agenti incaricati.
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Anzitutto, sembra che si sia verificata la mancata comunicazione dei costi praticati al ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, i gestori, da quello che è emerso, non avrebbero nemmeno esposto correttamente i prezzi.