Buone notizie per i caregiver familiari, il Bonus per il servizio dedicato è stato rifinanziato. Ecco chi ne ha diritto e come accedere alla dotazione
Con l’ingresso del mese di febbraio diventerà pienamente operativo un provvedimento di politiche sociali attesissimo. Si tratta di uno dei primi provvedimenti messi in campo dal Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il suo insediamento.
Il provvedimento è quello riferito ai cosiddetti caregiver familiari. Intendiamo nello specifico i parenti o affini di persone con gravissima disabilità, o comunque non autosufficienti, che hanno bisogno di supporto pratico e operativo.
I caregiver in Italia sono circa 10 milioni, una cifra enorme, spesso composti da familiari e per questo motivo privi di riconoscimenti economici. Al massimo arriva l’assegno di accompagno, una cifra variabile tra i 400 ed i 700 euro a seconda del reddito. Un dato inaccettabile soprattutto osservando il fondamentale ruolo sociale.
Bonus Caregiver familiare, ecco chi ne ha diritto
Per questo motivo, come accennato, lo scorso 17 ottobre il Governo, guidato da Giorgia Meloni, ha dato mandato all’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con disabilità di definire criteri e modi per generare e coprire il Fondo dedicato.
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L’atto amministrativo ha avuto il suo compimento con la pubblicazione del Decreto avvenuta lo scorso 27 dicembre sul numero 301/2022 della Gazzetta Ufficiale. Il fondo per l’anno 2023 è di circa 25 milioni di euro ed ha il pregio di poter essere gestito direttamente dalle regioni. Quinti gli Enti deputati a gestire sanità e sociale.
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Ma qui purtroppo si genera un problema perché la cifra di 25 milioni, divise per 20 regioni, è di poco meno di un milione e mezzo di euro. A conti fatti cifre quasi irrisorie.
Hanno diritto al Bonus caregiver familiari le persone che assistono persone con disabilità gravissima, coloro che assistono persone che non hanno avuto accesso alla Residenza Sanitarie Assistite e tutte ovviamente con comprovata documentazione medica.
Parte del fondo verrà utilizzate per favorire il ricongiungimento fisico tra la persona disabile o comunque non autonomo e il o la caregiver. Tipicamente i figli che vivono lontani dai genitori. Come accennato un impegno giusto, doverosa, ma decisamente al di sotto delle attese e in netto contrasto con quanto dettato dal Comitato ONU sui diritti