Tra le misure adottate contro il caro carburanti il governo ha appena varato quella dell’esposizione del prezzo medio di diesel e benzina.
Siamo in tempo di crisi economica ed energetica, il costo delle bollette grava pesantemente sulle tasche degli italiani e anche quello per i carburanti non è da meno. A inizio anno nuovo, infatti, il taglio delle accise su diesel e benzina è venuto meno e molti distributori hanno rialzato il prezzo dei carburanti. Fino ad arrivare a cifre astronomiche di 2,40 o 2,50 euro al litro!
Ciò succede soprattutto nei distributori autostradali, che non temono la concorrenza di altri venditori grazie alla loro posizione strategica. Ma sulla questione sono intervenute non solo le associazioni di consumatori, ma anche il governo, nel tentativo di calmierare il prezzo di diesel e benzina dopo la reintroduzione delle accise statali.
Diesel e benzina alle stelle: il governo propone il decreto carburanti
L’idea è stata quella di introdurre l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti, al fianco di quello proposto dal distributore in questione. In tal modo si vuole offrire totale trasparenza all’acquirente, che potrà decidere di rivolgersi a un distributore più o meno economico.
Con il decreto carburanti è dunque subentrato un obbligo da rispettare per tutti i distributori. A partire da domenica 15 gennaio i venditori di diesel e benzina avranno 30 giorni di tempo per adeguare la cartellonistica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti firmato il decreto carburanti, che è stato pubblicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
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Gli inadempienti potranno andare incontro a multe salatissime: in caso di violazioni si parla di multe fino a 6mila euro, con possibilità di chiusura dell’impianto da 7 a 90 giorni dopo il terzo richiamo per inottemperanza. A commentare la questione ci ha pensato anche il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo.
“Sarà indispensabile assumere impegni e provvedimenti davvero efficaci per restituire alla rete distributiva carburanti la piena legalità, l’efficacia e gli standard qualitativi di servizio che soli possono concorrere ad offrire ai cittadini italiani anche prezzi stabilmente equi e contenuti“. Per molti il decreto non risolve davvero il problema del caro carburanti. E anche per quanto riguarda la trasparenza, ha affermato Di Vincenzo, c’è ancora molto da poter fare.