Mille euro in 2 anni: è possibile guadagnare questa cifra con un’operazione per difendere i risparmi dall’inflazione
Il rialzo dei rendimenti cominciato nell’anno che ci siamo appena messi alle spalle è confermato anche nelle prime settimane de 2023.
Ciò modifica gli scenari degli investimenti per i risparmiatori in un periodo così difficile dove i soldi messi da parte con fatica vengono erosi dal caro-vita. La liquidità è diventata costosa. Chi pensa che per proteggersi dalla tempesta inflazionistica deve mettere soldi in disparte fa bene ma bisogna considerare altro.
I soldi “fermi”, perdono comunque di valore. La Bce ha alzato i tassi di interesse che dovrebbero disincentivare gli investimenti e far abbassare comunque la domanda. Il risultato dovrebbe essere l’abbassamento dei prezzi. Come uscire dunque da questo cortocircuito?
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Quando parliamo di investimenti dei risparmi, innanzitutto dobbiamo chiarire alcuni punti e capire bene il significato delle parole.
Vediamo qual è la differenza tra rendimento lordo, netto e reale. Il primo è il guadagno che offre un determinato strumento d’investimento prima che siano pagate le imposte. Non bisogna sottrarre solo le commissioni ma anche l’inflazione.
Bisogna considerare poi l’orizzonte temporale ideale di un investimento. L’inflazione non ha solo rialzi ma anche ribassi quindi sarebbe meglio investire nel medio termine. In questo modo si può provare a lasciare invariato il potere d’acquisto del capitale.
Prendiamo ad esempio un titolo di Stato, un BTP con scadenza a 2 anni. È un bond con codice ISIN IT0005386245 e cedola lorda annua dello 0,35% (netto 0,30625%).
Ricordiamo che le date di stacco cedola sono il 1 febbraio e il 1 agosto e che il vero rendimento del titolo sta nella sua attuale quotazione sotto cento.
Nella giornata del 13 gennaio il BTP ha chiuso la settimana di contrattazioni sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni di Stato) a 94,82 centesimi. In spratica si guadagnano più di 1.000 euro netti se si spostano qui 20mila euro mantenendo il titolo in portafoglio fino a scadenza.
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Il rendimento effettivo netto annuo è del 2,623%. Bisogna però considerare le commissioni all’intermediario. È chiaro che parliamo di un bond non protegge il capitale dall’attuale carovita. In compenso, però, potrebbe essere una buona alternativa alle perdite subiti, dirette e indirette, legate alla preferenza per la liquidità.