Si tratta di una novità che si potrà riscontrare concretamente proprio all’interno della busta paga. Vediamone i particolari.
Non è sicuramente un buon momento per quanto riguarda i rincari, dato che a rimetterci sono le tasche degli italiani.
Infatti, il nuovo anno è iniziato con l’annuncio degli aumenti dei pedaggi autostradali e persino dell’abolizione del taglio delle accise sui carburanti.
E, peraltro, nonostante si parli di un timido calo dell’inflazione, non si possono ancora nemmeno sottovalutare i prezzi anche di altri svariati prodotti e servizi, tra generi di prima necessità e bollette.
Senza contare peraltro del costo dei biglietti dei mezzi pubblici che, in alcune città, come per esempio, Milano, è persino aumentato.
In questo quadro alquanto preoccupante, però, forse, c’è una buona notizia. Come ha recenetemente dichiarato Giorgia Meloni, infatti, ciò a cui si vuole dare la priorità in questo periodo è, per l’appunto, la tassazione sul lavoro.
Così, chi d’altra parte, e forse si tratta della maggioranza della popolazione, non gode di uno stipendio alto, allora, nel 2023, stando a ciò che viene riportato, ci potrebbero essere dei miglioramenti da questo punto di vista.
In particolare, la recente Manovra effettuata dall’esecutivo di centrodestra ha voluto, quindi, porre l’attenzione proprio su questa problematica.
Il taglio del cuneo fiscale
Ci stiamo riferendo al cosiddetto taglio del cuneo fiscale di cui dovrebbero beneficiarne i lavoratori dipendenti che non percepiscono mensilmente grandi cifre. E, per di più, questa buona nuova si concretizzerà già a partire dal prossimo febbraio.
Entrando più nei dettagli, quindi, per i redditi pari a 35 mila euro, è stato deciso di rimanere con un taglio del 2 per cento e per coloro che guadagnano fino a 20 mila euro si aggiungere l’1 per cento in più.
Così, chi prende fino a 10 mila euro potrebbe ottenere oltre duecento euro aggiuntivi a livello annuale. Prr quanto riguarda, invece, chi prende, al momento, 15 mila euro e 20 mila euro la cifra annua sale a oltre ulteriori trecento euro e fino quasi a quattrocento euro.
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Infine, lo ribadiamo, per coloro che percepiscono tra i 25 mila euro e i 35 mila euro rimane il taglio del 2 per cento dell’anno appena passato.