Gli italiani evadono più tasse: sono diversi i fattori che portano a questo fenomeno e intercorrono vari atteggiamenti tutti nostrani
Il Pil italiano ogni anno viene eroso del 4,1% a causa dell’evasione fiscale. Parliamo di circa 100 miliardi di euro che vengono sottratti dalla casse pubbliche.
Un fenomeno che in Italia è molto alto per via di diverse cause. Per capire meglio partiamo da un’espressione inglese, il tax freedom day. È il giorno della “liberazione fiscale”, quello dopo il quale tutto ciò che guadagna un lavoratore sono soldi che andranno solo nelle sue tasche. In altre parole, dal quel momento e fino alla fine dell’anno, non dovrà più pagare le tasse.
Solitamente con il calcolo che viene effettuato quel giorno cade attorno al 7 giugno. Dunque lavoriamo quasi metà anno per adempiere i compiti da contribuenti e il resto è per noi e la nostra famiglia.
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L’Italia è tra gli Stati dell’Unione Europea dove si evade più Iva (circa 26 miliardi all’anno annui). Nell’immediato non ricevere la fattura dal libero professionista o lo scontrino dal commerciante sembra un vantaggio anche per il cliente ma piano piano si impoverisce lo Stato. Un effetto negativo che ovviamente ricade su tutti noi, soprattutto i cittadini più poveri.
Dunque per pagare i servizi per prima cosa lo Stato aumenta le tariffe (ad esempio, si paga di più l’autostrada, la tassa sulla casa, l’Irpef, ecc…).
Il problema principale è l’idea di fondo: togliere soldi allo Stato è un atto di giustizia. Così, invece, si tolgono a tutti. Si evade perché è troppo alta la pressione fiscale, dice che prova a fare il furbo. Le tasse sono alte proprio perché non tutti pagano, sostengono gli uomini delle istituzioni dall’altra parte. Forse hanno torto tutti e la verità sta nel mezzo perché entrambe le parti hanno un pizzico di ragione.
Anzi, forse ha più ragione la “parte statale” perché la pressione fiscale nel nostro Paese non è altissima come sembra. È pari al 43,8% del Pil mentre la media degli altri Stati europei è del 41,1%, quindi siamo solo un po’ più su degli altri. Francia e Danimarca hanno pressioni fiscali che sfiorano il 50% del Pil ma tassi di evasione fiscale molto più bassi.
Ciò che forse fa molto più male agli italiani è la gestione dei servizi che non sono all’altezza o totalmente assenti, nonostante le tasse pagate. Gli sprechi ci sono e non solo inteso come ruberie. Perché anche chi non prende soldi illecitamente, li gestisce male.
Sono fenomeni dunque che portano a non pagare. Un grande passo in avanti sarebbe se già tutti, qualsiasi sia il proprio lavoro, facesse il proprio dovere come avviene nei Paesi del Nord Europa.
La scuola non è certamente delle migliori, stesso discorso per i trasporti e la sanità. Ci sono ovviamente delle eccezioni e il fatto che ci meravigliamo quando le cose funzionano, dice molto.
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Infine, proprio sulla sanità, che è uno dei servizi più importanti. In Italia è pubblica, forse davvero paghiamo troppe tasse, ma se facciamo un paragone con l’estero notiamo che da noi possiamo sottoporci a diversi interventi chirurgici e lunghi periodi di degenza senza spendere un euro.