Genitori separati o divorziati se rispondono a determinati requisiti possono fare richiesta per ottenere un bonus
La pandemia e la crisi inflazionistica hanno colpito duramente famiglie e imprese. Cassa integrazione, taglio del monte ore lavorative, aiuti di Stato: sono fatti con i quali purtroppo negli ultimi anni ci confrontiamo di più per necessità.
Le crisi hanno creato delle emergenze nelle emergenze. Ci sono casi specifici ad esempio dove oltre al mutuo, il fitto e le spese ordinarie, bisogna sostenerle altre per legge. È il caso dell’assegno di mantenimento. A ottobre 2022 sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che contiene le modalità di erogazione del bonus 800 euro per i genitori che vivono questa situazione.
Genitori separati o divorziati: il contributo statale
Ci sono coppie che in fase di separazione o di divorzio che non riescono più a onorare gli impegni economici a causa della pesante crisi. Lo Stato dà un aiuto al genitore che deve pagare e di conseguenza a chi deve ricevere.
Infatti, purtroppo, sono stati tanti in casi in cui un genitore non è riuscito a versare quanto dovuto per via della perdita del lavoro causa Covid. Il decreto attuativo del provvedimento stabilisce infatti che chi non ha percepito il mantenimento debba versare “in stato di bisogno”, ciò avere un Isee di massimo 8mila euro.
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Per quanto riguarda invece il genitore che avrebbe dovuto versare, deve poter dimostrare di aver ridotto il proprio reddito da lavoro di almeno il 30% come conseguenza della pandemia. In alternativa, dimostrare di essere rimasto per almeno 90 giorni senza lavoro o in orario ridotto. Il riferimento per notare la differenza è la dichiarazione del 2019.
Tali disposizioni entrano in vigore a partire dall’8 marzo 2020, giorno che tutti ricordiamo come l’inizio del primo lockdown. La data è importante perché se da questo giorno i genitori separati o divorziati si sono ritrovati in queste condizioni, possono presentare la domanda. L’importo del bonus è di 800 euro al mese per dodici mensilità. Il totale è dunque 9.600 euro.
Le informazioni da fornire
Il fondo a disposizione è pari a 200 milioni di euro. Le informazioni necessarie da fornire sono la cifra dell’assegno di mantenimento stabilita dalla sentenza del tribunale e il calcolo e l’importo totale di tutte le mensilità non ricevute dal genitore inadempiente, nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.
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Da aggiungere poi il reddito (se percepito) dall’ex coniuge nell’anno di riferimento e la dichiarazione che sia in grado di giustificare tale inadempienza (dunque la perdita del lavoro, l’attività sospesa o ridotta, ecc…).