Si tratta di alcuni rincari che, in effetti, lasciano un po’ basiti e che ci fanno capire che la situazione è piuttosto preoccupante.
Abbiamo appena iniziato il nuovo anno, e come ci siamo resi conto, purtroppo, i mesi precedenti non sono stati di certo una passaggiata per la popolazione italica.
In particolare, proprio perché si sono verificati degli innalzamenti di prezzi che hanno messo in difficoltà il portafoglio del Bel Paese.
A partire dal 2023, peraltro, si sono verificati altri rincari che sicuramente non hanno fatto felici nemmeno gli automobilisti, dato che, per l’appunto, non è stato confermato il taglio delle accise precedentemente concesso dal governo Draghi.
Così, oltre al caro carburante, c’è da fare i conti persino con l’aumento delle tariffe dei pedaggi sulle tratte gestite da Autostrade per l’Italia. Naturalmente, però, tralasciando anche le bollette molto care, anche svariati prodotti che troviamo al supermercato ci costano di più.
Insomma, l’inflazione sembra che non si voglia arrestare e che, al contrario, ci sarà qualcosa di veramente amato dagli italiani che si dovrà pagare più del previsto.
Sì, secondo alcune fonti accreditate, ci potrebbe essere un calo dei prezzi, seppur minimo, ma forse, non basterà a farci stare allegri.
Per esempio, uno degli alimenti che si consumano maggiormente è proprio la pasta che pare stia conoscendo un forte aumento sulle materie prime.
Così, secondo un’analisi effettuata dall’Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare, c’è una grande differenza di costi rispetto a circa due anni fa. Infatti, i dati ci fanno sapere che l’aumento è evidente, quindi, in quelle che sono considerati i principali brand.
Barilla, quindi, è arrivata a costare ben 2,03 al chilo, il che significa quasi il 20 per cento in più rispetto al 2020. Ma non solo, anche De Cecco è diventata maggiormente cara, dato che il prezzo è aumentato di circa del 30 per cento, cioè, in altre parole, viene a costare 3,44 euro al chilo.
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Inoltre, Rummo, stando a quanto viene riportato, è passata da poco più di 2 euro a 3,10 euro. Che dire poi di La Molisana? Il rincaro è davvero evidente, visto che ha raggiunto una percentuale del 70 per cento, arrivando a costare 3,08 euro al chilo.