Bonus lavoratori autonomi previsto anche per chi svolge attività senza essere un libero professionista: i dettagli
Nel 2022 sono stati disposti molti più bonus e agevolazioni rispetto al passato. Mentre infatti ormai quasi tre anni fa stavamo ancora pagando a caro prezzo la crisi iniziata nel 2008, ecco un inedito nemico per la generazione a partire dai nostri nonni: la pandemia.
Successivamente, il 24 febbraio 2022, la Russia ha attaccato l’Ucraina facendo schizzare alle stelle i prezzi delle energie, già in salita dalla fine del 2021.
A partire dal secondo governo Conte ecco i bonus per a sostegno del reddito. Nel 2022 sono stati necessari per poter pagare le bollette, dare impulso all’edilizia e alle politiche ecologiche. Per il mondo delle costruzioni e delle ristrutturazioni ci sono stati il Bonus 110% e quello facciate. Per il 2023 modificato il primo, abolito il secondo.
Molti lavoratori e pensionati hanno usufruito del bonus una tantum. Prima quello da 200 euro e poi da 150. I primi sono stati i pensionati che hanno ricevuto la maggiorazione sull’indennità di luglio. Il requisito era avere un reddito (non l’Isee) di massimo 35mila euro.
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Successivamente alcuni di essi hanno avuto altri soldi: 150 euro per chi rientrava nella soglia di 20mila euro. Entrambi sono stati varati dal governo Draghi. Nella nuova Legge di Bilancio queste misure non sono più previste.
Una scelta sbagliata secondo molti visto che l’economia non accenna a dare segni positivi. I bonus erano stati comunque criticati perché molti preferivano riforme strutturali. Le iniziative avevano però natura emergenziale. Nonostante l’abolizione da parte del governo, ci sono delle novità.
Con il decreto interministeriale datato 7 dicembre 2022, firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e dal ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il bonus viene esteso a lavoratori autonomi e professionisti non titolari di Partita Iva.
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La misura contro il caro vita disposto dal decreto legge 17 maggio 2022 n. 50, prevedeva l’istituzione del fondo. L’ampliamento previsto dal nuovo decreto ministeriale riguarda una platea potenzialmente di circa 30mila euro autonomi. Ci saranno anche 50mila professionisti, tra cui circa 30mila specializzandi in medicina e chirurgia.