Si tratta sicuramente di una cattiva notizia per tutti coloro che sono costretti a spostarsi con il proprio veicolo.
Negli ultimi mesi dell’anno appena passato, come ci siamo resi bene conto, purtroppo si sono verificati dei rincari su svariati prodotti, sia quelli che si trovano al supermercato che altri.
Infatti, per esempio, abbiamo assistito al caro bollette che ha attanagliato le tasche degli italiani. Ma non solo, c’è stato anche qualcosa d’altro che inevitabilmente ha dato ulteriore fastidio agli automobilisti.
Ci stiamo riferendo, naturalmente, al caro carburante. In poco tempo, quindi, il costo della benzina e del diesel sono incrementati in maniera esponenziale, mettendo in difficoltà soprattutto coloro che sono costretti a usare il proprio veicolo ogni giorno.
Tuttavia, pare che non ci sono buone notizie nemmeno per l’inizio del 2023, o, perlomeno, in tal senso.
Anzitutto, come è stato riportato, il governo Meloni non sembra aver rinnovato la scadenza del taglio delle accise sui carburanti. Già questo infatti non andrà sicuramente a favore della popolazione italica.
Comunque sia, oltre a ciò, c’è anche un’altra novità piuttosto spiacevole che non si poteva prevedere. Vediamo, allora, nelle prossime righe, di capire meglio di che cosa si tratta.
In particolare, stando a fonti attendibili, gli automobilisti dovranno affrontare anche un altro doloroso aumento, cioè quello dei pedaggi sulle autostrade. In effetti, gli incrementi delle tariffe non sono state effettuate fino allo scorso 31 dicembre.
Certo, se si esclude però la A21 Piacenza – Brescia, perché, in quel caso, gli innalzamenti c’erano già stati.
Proprio di recente, quindi, il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha affermato che dal 1° gennaio 2023 c’è stato un aumento del 2 per cento. Senza contare, peraltro, che dalla prossima estate ci sarà un ulteriore incremento dell’1,34 per cento.
Secondo, però, il ministro Matteo Salvini, in realtà, l’Italia aveva rischiato persino una percentuale del 5 per cento che, quindi, è stato poi bloccata. Anche se, a quanto pare, nella maggioranza delle società autostradali non sono previsti aumenti.
Infatti, ciò di cui abbiamo riferito finora riguarda prettamente i pedaggi di competenza di Autostrade per l’Italia. Per di più, sembra che la condizione di altri paesi europei sia anche peggiore della nostra.
LEGGI ANCHE –> Stipendio troppo basso: un lavoratore italiano perde la testa
LEGGI ANCHE –> Conad addio: gli abitanti restano senza supermercato
In Spagna, per esempio, si pensa che si assisterà a un aumento del 4 per cento in molti tratti autostradali, e in Francia, invece, potrebbe addirittura essere superata di non poco questa percentuale.