La manovra finanziaria per il 2023 del Governo Meloni avrà effetti diretti, ed immediati, anche sulle tasse per la casa. Ecco cosa cambia
Il Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ottenuto un primo importante successo: evitare l’esercizio provvisorio del bilancio dello Stato. Si perché approvando in via definitiva la manovra finanziaria per l’anno 2023 prima del 31 dicembre ha scongiurato il rischio di gestire il bilancio in dodicesimi.
Gestire il Bilancio dello Stato in dodicesimi, ossia mese per mese, significa non poter programmare le spese a lungo termini nonché a dover saldare i crediti mensilmente anziché a 3, 6 e 12 mesi. Un danno importante per uno Stato, come quello italiano, stretto tra la crisi economica e la crisi energetica.
Portare in porto senza grandi danni la prima manovra finanziaria scritta dal nuovo esecutivo si può quindi considerare un vero e proprio successo. Soprattutto viste le condizioni di partenza e la dimensione, 35 miliardi di euro, sulle quali si poteva agire.
LEGGI ANCHE: Novità tasse da gennaio 2023: che salasso!
35 miliardi di euro che saranno gestiti dallo Stato italiano essenzialmente per mettere al riparo le famiglie dalla crisi energetica, per agire sulle tasse dei lavoratori autonomi e dei lavoratori dipendenti e per mettere riparo alla fine della deroga alla Legge Fornero sulle pensioni.
LEGGI ANCHE: Rottamazione cartelle al 5%. Cosa devi sapere
Ma non solo. La prima manovra finanziaria del Governo Meloni va a toccare anche la questione tasse sulla casa. E lo fa per ora, in maniera non roboante ma mette le basi per interventi futuri.
In particolare la manovra finanziaria interviene soprattutto sulla differenziazioni tre la tasse dovute per la prima casa e quella da versare per una eventuale secondo abitazione. Nello specifico, rende meno gravose le tasse locali per l’abitazione principale. Al tempo stesso rende meno realistica la possibilità di perdere le agevolazioni legate all’IMU e alle agevolazioni fiscali ed esso connesse.
Da segnalare, infine, che tutti i Bonus connessi all’acquisto della prima casa sono stati confermati, in particolare quelli per l’acquisto delle coppie Under 35 con l’obiettivo pratico ed immediato di rendere la tassazione sulla prima casa decisamente più bassa. C’è poi tutto il tema dell’esenzione IMU, valida solo per la prima casa, ma qui la situazione varia a seconda dell’ISEE dei proprietari, dell’età ed ovviamente dei valori catastali dei singoli comuni