Il 2022 è stato l’anno della crisi economica, energetica e dell’aumento dei prezzi e anche il 2023 non accenna a miglioramenti!
Prima con la pandemia e poi con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, l’Europa e in particolare l’Italia hanno dovuto affrontare un periodo di grave crisi economica ed energetica. L’aumento dei prezzi di carburanti e beni di prima necessità ha preoccupato enormemente anche i governi che si sono succeduti ai vertici nazionali, tanto che col Decreto aiuti (arrivato ormai alla sua quarta versione) si è deciso di stanziare enormi risorse economiche sotto forma di bonus e indennizzi ai cittadini.
A preoccupare di più è stato (e continua a essere) il caro-bollette, a causa del quale si prevede un aumento vertiginoso dei prezzi per le utenze che si attesterà su circa il 38% per il 2023. La crisi dello scorso anno, insomma, non accenna ad arrestarsi. Oltre al costo di luce e gas bisognerà considerare poi quello dei beni alimentari, di circa il 9,2%, quello per i trasporti, per la ristorazione e via dicendo.
Stando alle stime effettuate da Federconsumatori, infatti, ci sarà un aggravio di spesa di oltre 2.380 euro per ogni nucleo familiare. Dovuto alla somma di tutti i fattori sopra elencati. Inoltre da aprile, con la cessazione prevista dal governo delle misure di sospensione degli oneri di sistema, si rischia di andare incontro a ulteriori rincari sulle bollette.
Ma quali sono le soluzioni alla crisi? Dove trovare i fondi per sostenere i cittadini nelle spese mensili. Dal presidente di Ferderconsumatori Michele Carrus arriva un messaggio forte e chiaro: “è indispensabile, in tal senso, reperire nuove risorse, anzitutto da un serio contrasto all’evasione e con una riforma fiscale che tassi di più le rendite e i grossi patrimoni e di meno il lavoro e le pensioni“.
LEGGI ANCHE -> 2023: quanti soldi riusciremo a mettere da parte
LEGGI ANCHE -> Bollette, con quale tipologia di stufe pagherai meno
E continua: “poi attraverso la tassazione fino anche al 100% dei superprofitti oltre una soglia accettabile fatti dalle aziende energetiche. Ma introducendo una tassazione anche sugli extraprofitti realizzati dalle società che operano nei settori creditizio, finanziario, farmaceutico e nell’e-commerce. Misure contro la speculazione che sarebbe giusto rendere stabili, non temporanee”.
L’idea di Carrus per fronteggiare la crisi è molto simile a quella espressa anche dal presidente della CIGL Maurizio Landini. Anch’egli fortemente convinto della necessità di tassare gli extraprofitti delle grandi società energetiche, assicurative e non solo.