Con l’inizio del 2023 vengono introdotte tutta una serie di importanti novità nel rapporto tra Fisco italiano e contribuenti. Ecco nel dettaglio di cosa si tratta
L’inizio del nuovo anno, il 2023, contiene al suo interno tutta una serie di importanti novità per il contribuente italiano. Messa, temporaneamente, da parte la cosiddetta pace fiscale, o almeno quella relativa alla rottamazione delle cartelle esattoriali il Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avviato un altro percorso. Diverso ma non per questo meno efficace. Almeno nelle analisi.
Nello specifico Meloni ha dato mandato ai tecnici del Ministero dell’Economia e della Finanze di accelerare su alcune importanti modifiche tecniche già in fieri e che, appunto, dal 1 gennaio 2023 sono operative. Parliamo nel dettaglio di modifiche tecniche che hanno lo scopo precipuo di iniziare ad aggredire l’enorme massa di evasione fiscale presente in Italia.
Nel dettaglio poco meno di 1.100 miliardi di euro, l’equivalente di 32 manovre finanziarie, molti dei quali sono spesso frutto di errori contabili, contabilità errata e tutta una serie di vizi formali che generano mancati incassi e cartelle esattoriali.
Fisco, ecco cosa cambia nel 2023
Il “comando” attivato dal Governo verso i tecnici del fisco è contenuto in un codicillo della manovra finanziaria per il 2023. La norma ha lo scopo di abbassare gli oneri presenti nei vari adempimenti fiscali.
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Sono 15 punti nel dettaglio i punti fondamentali che vengono aggrediti dal Governo Meloni ed hanno lo scopo di ridurre al minimo i contenziosi e perché no, la nascita di nuove cartelle esattoriali.
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Eccoli nel dettaglio. Possibilità di regolarizzare gli errori contabili per tutti coloro che sottopongono il bilancio aziendale ad un revisore dei conti. Innalzamento a 100.000 della soglia per adire alla contabilità semplificata.
Azioni dirette all’ottenimento della pace fiscale tramite aumento delle deducibilità degli ammortamenti, delle partecipazioni e dei terreni. Affrancamento per chi detiene quote dei Fondi Oicr, acronimo di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio.
E ancora. Proroga al 30 settembre 2023 degli investimenti per l’acquisizione di macchinari della tipologia 4.0. Proroga a fine 2023 del credito di imposta per gli investimenti produttive nel Sud del Paese e nelle zone economiche speciali.
Interventi di rilievo, infine, anche per i crediti di imposta nelle aziende energivore, per le cosiddetta aziende in black list per contenziosi finanziari, per quelle che devono rimpatriare fondi presenti all’estero e per i trasferimenti di beni tra aziende.