Si tratta di certo di una bella occasione che può aiutare i nuclei familiari che hanno uno o più figli che studiano a scuola.
In un periodo come questo, caratterizzato di certo da famiglie piuttosto in crisi, come sappiamo, l’esecutivo precedente e quello attuale ha cercato di venire incontro alle fasce più deboli.
Questo aiuto, quindi, si è concretizzato con l’erogazione di una manciata di bonus che, stando ad alcune fonti, molti dei quali proseguiranno anche il prossimo anno.
Insomma, non è certo un contesto storico semplice, dato che la stragrande maggioranza della popolazione italica non se la sta passando nel migliore dei modi.
C’è da dire che, però, a onor del vero, anche alcune aziende, di recente, hanno tentato di aiutare i propri dipendenti con dei fringe benefit di non poco conto. E, nondimeno, anche alcune amministrazioni comunali.
A tal proposito, possiamo, quindi, per ricordarne almeno uno, il Bonus spesa, di oltre 100 euro, istituito dal Comune di Napoli proprio in occasione delle feste natalizie. L’incentivo, infatti, sarebbe servito per gli acquisti inerenti al Cenone di Natale e Capodanno.
Nelle prossime righe, però, vorremmo soffermarci su di un’altro Comune, posto nelle Marche, che, dopo le problematiche a seguito della pandemia causata da Covid-19 e l’attuale carovita, sta anch’esso affrontando un periodo difficile.
Ci stiamo riferendo, quindi, alla decisione presa dal sindaco di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Vediamo, allora, di capire meglio qual è stata la scelta di questo borgo sulle rive del mare Adriatico.
Il voucher di Grottammare
In particolare, l’amministrazione ha pensato di erogare il Bonus Mensa a tutti gli studenti che attualmente fanno uso del servizio di refezione scolastica. In tutto, quindi, gli alunni che percepiranno questo voucher sono più di novecento, tra Scuole dell’Infanzia e Primarie.
Questo aiuto ai genitori dei figli che vanno a scuola, per essere precisi, è stato possibile concretizzarlo grazie al Fondo Covid denominato SoSteniamoci.
Quest’ultimo, infatti, era stato programmato, a beneficio degli abitanti, proprio nel 2020 per cercare di controbattere le conseguenze negative che erano sopraggiunte durante il periodo di emergenza sanitaria.
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Ai tempi, dunque, si trattava di non mettere eccessivamente in difficoltà i nuclei familiari dopo che, per l’appunto, c’erano stati degli aumenti dei buoni pasto a causa dell’organizzazione del servizio stravolto in quel frangente.