Riforma Irpef, chi avrà 100 euro in più: le ipotesi del governo per la riforma che vuole preparare nel 2023
Il tema economico è imperante nelle ultime settimane per via della Legge di Bilancio. La manovra è stata approvata dalla Camera dei Deputati e ora è in discussione al Senato. Il voto finale è atteso il 30 dicembre.
Già il governo Draghi aveva modificato le aliquote Irpef. La stessa cosa farà anche l’esecutivo di Giorgia Meloni. Vediamo quando andrà a pagare i tasse il cittadino in base al suo reddito e chi, per via di questa riforma, potrà avere anche 100 euro in più in busta paga.
Riforma Irpef, le intenzioni del governo
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha affermato che il governo ha l’intenzione di ridisegnare le aliquote. “La parola d’ordine è semplificazione”, ha detto in un’intervista al Corriere delle Sera. Ora gli scaglioni sono quattro e l’intenzione è di passare a tre, cercando di alleggerire il peso soprattutto per il ceto medio.
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Oggi il sistema è il seguente. Pagano un’aliquota del 23% che hanno un reddito fino a 15mila euro. Sale al 25% per quelli che si pongono tra i 15mila e 28mila. Aliquota al 35% per chi si pone nella fascia 28mila-50mila euro. Chi invece guadagna più di 50mila euro, ha un’aliquota del 50%.
Il governo sta valutando l’ipotesi di lasciare invariato il primo scaglione del 23% per tutti i contribuenti con un reddito inferiore a 15.000 euro. La novità riguarda il secondo scaglione. Si vorrebbero unificare le aliquote del 25% e del 35% in una sola posta al 27%. Coinvolgerebbe dunque chi guadagna dai 15mila ai 50mila euro.
Su quest’ultimo punto, tuttavia, potrebbe essere verosimile una novità dell’esecutivo, il quale potrebbe essere a lavoro per identificare una fascia reddituale differente, inferiore rispetto al limite dei 50.000 euro.
Chi guadagna e chi perde
Se nei primi mesi del 2023 questa riforma dovesse essere realizzata, chi sono i lavoratori beneficiari di 100 euro in più in busta paga? Quelli che hanno un reddito annuale di circa 35mila euro.
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Al momento dunque sono ipotesi e non resta che attendere proposte di legge ufficiali. Ci sarà sicuramente anche un grande dibattito poiché alcuni avranno degli svantaggi. Chi nelle fascia “di mezzo” – quella unificata – guadagna di meno, vedrà la propria aliquota passare dal 25% al 27%.