Bollette pagate coi risparmi, il fenomeno che fa paura: in tre mesi prelevati dai conti 50 miliardi di euro
I soldi si conservano per i momenti di necessità. Nessuno però spera di doverlo fare addirittura per poter pagare le bollette. Crisi pandemica prima e quella energetica poi stanno togliendo i risparmi agli italiani. Un’onda lunga che sta mettendo tutti a dura prova.
Stessa cose per le imprese che hanno sempre più difficoltà. Dopo tre anni di crescita quasi costante, il salvadanaio si sta svuotando pericolosamente.
Lo dicono i dati del Centro Studi Unimpresa: negli ultimi tre mesi dai conti correnti e altre forme di risparmio sono stati prelevati 50 miliardi di euro. L’ammontare delle riserve delle famiglie e delle imprese depositate nelle banche era pari a 2.097 miliardi: a ottobre la cifra rilevata è calata a 2.047 miliardi. Una diminuzione del 2,4%.
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Con la pandemia c’era stata proprio la tendenza opposta. Fino al luglio scorso, infatti, da oltre due anni si era registrata una crescita costante dei risparmi. In generale in economia però neanche questo fenomeno viene visto positivamente se dura molto perché ciò non stimola i consumi.
I dati dicono che a dicembre 2019 i soldi depositati erano 1.823 miliardi di euro, 1.956 miliardi un anno dopo, 2.050 miliardi a ottobre 2021 e 2.075 miliardi a dicembre 2021.
“Quella che abbiamo sotto gli occhi è una situazione drammatica che noi, purtroppo, avevamo prospettato da tempo”, dice Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa. I costi sono insostenibili, per le famiglie e le imprese più piccole.
Il presidente ha un plauso per il governo per aver realizzato una legge di bilancio “positiva e in tempi stretti”, ma si chiede di fare di più. Già da gennaio c’è bisogno di un piano straordinario e urgente.
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Una degli effetti della crisi è l’altissima inflazione che va a erodere proprio i risparmi. Insomma, gli italiani stanno svuotando le casse. Spendono i soldi conservati con cura per pagare le bollette e quelli che restano sul libretti e i conti, perdono di valore.