Omesse dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate: cosa prevede la Legge di Bilancio ora in discussione al Senato
Sono varie le novità prevista dalla Legge di Bilancio nella versione approdata al Senato. Alcune riguardano il cosiddetto ravvedimento speciale. È infatti saltato lo sconto per le omesse dichiarazioni.
Nel testo si parla di “dichiarazioni validamente presentate”(dei Redditi, Iva, 770). Se il contribuente ha commesso una violazione come l’omissione o il carente versamento delle imposte, può avvalersi del ravvedimento speciale?
Omesse dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate: quando ricorrere al ravvedimento speciale
La manovra economica in discussione al Senato in queste ore (deve essere approvata entro il 31 dicembre) consente di regolarizzare le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021.
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Per i periodi precedenti, invece, a meno che le relative violazioni non siano state già contestate, il contribuente dovrà sanare la posizione irregolare o omessa, pagare quanto dovuto con gli interessi e le sanzioni.
Infatti si può ricorrere al ravvedimento speciale solo nel caso in cui le violazioni non siano state già contestate, alla data del versamento. La posizione si regolarizza quando avviene il versamento di quanto dovuto o della prima rata entro il 31 marzo 2023.
Il ravvedimento speciale vale anche con la dichiarazione tardiva? Nel corso dell’iter parlamentare della manovra finanziaria, è stato messo nero su bianco che gli effetti della regolarizzazione sono circoscritti alle sole dichiarazioni validamente presentate. Dunque è lecito porti questa domanda ma per prima cosa chiariamo cos’è la dichiarazione tardiva.
Cosa dice la legge
Lo disciplina l’art. 2 del DPR 322/1998. Godono della validità le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine. Quelle presentate oltre il suddetto periodo si considerano omesse, ma , dice la legge, “costituiscono comunque titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta”.
Dunque le dichiarazioni presentate entro 90 giorni dal termine ordinario danno la possibilità al contribuente di ricorrere al ravvedimento speciale.
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Proviamo a fare un esempio con un modello Redditi 2021 tardivo del periodo d’imposta 2020 con un versamento inferiore rispetto a quanto risulta. Chi si trova in questa posizione può pagare l’imposta, gli interessi e la sanzione del 30% ridotta a 1/18.