Manovra Governo Meloni, novità su molti fronti. Discussione al Senato da martedì 27 e voto finale previsto per il 30
La manovra economica del governo Meloni è in dirittura d’arrivo. Martedì 27 dicembre alle ore 14 c’è la convocazione in Senato dopo il via libera ottenuto alla Camera dei Deputati. Il testo deve essere approvato entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Tante le novità tasse, pensioni e Reddito di Cittadinanza, il tema che ha avuto maggiori discussioni. Anche del Pos si è parlato molto con il governo che voleva porre l’obbligo del pagamento minimo prima da 60 euro in poi e successivamente da 40. Alla fine resta tutto come stabilito dall’esecutivo Mario Draghi, ossia che si può pagare qualsiasi cifra.
Il voto finale e dunque l’approvazione definitiva è prevista il 30 dicembre. Si vuole evitare che si arrivi al 31 perché un imprevisto qualsiasi (come è già capitato con la norma dei 450 milioni di euro) e lo spauracchio dell’esercizio provvisorio sarebbe ancora più concreto.
Manovra Governo Meloni: le principali misure
Vediamo quali sono le misure che hanno maggiore impatto, mediatico e pratico.
Innanzitutto il pacchetto energia. Sono destinati 21 miliardi di euro a famiglie ed imprese. Rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale per bar, ristoranti ed esercizi commerciali che sale dal 30 al 35%.
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L’Iva è ridotta al 5% sui consumi di gas metano. Molti provvedimenti sono proroghe del precedente governo e scadono il 31 marzo. Tra tre mesi dunque si giocherà un’altra importante partita. sul fronte energia.
Fino al 31 marzo è anche prorogato il diritto ad avere lo smart working per i lavoratori fragili, sia dipendenti pubblici e privati.
Novità anche per il bonus sociale che prevede direttamente lo sconto automatico sulla bolletta di luce e gas. Aumenta la platea dei beneficiari. Prima avevano diritto i cittadini con Isee di massimo 12mila euro, ora la soglia sale a 15mila euro.
Ulteriore stretta sul Reddito di Cittadinanza. La legge approvata dal Consiglio dei Ministri portava da 18 a 8 le mensilità per il 2023. Durante l’iter parlamentare è calato a 7 mensilità.
Capitolo pensioni. Da Quota 102 si passa a Quota 103. Per lasciare il lavoro occorrono dunque 41 anni di contributi e 62 di età.
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In aumento le pensioni minime per gli over 75 che arrivano a 600 euro. L’esecutivo chiarisce che è un aumento transitorio, solo per il 2023. Nel corso dell’anno infatti ci sarà un ulteriore correttivo con una riforma più ampia del sistema pensioni.