Busta paga più pesante per i dipendenti: ancora un’altra azienda che corre in aiuto dei propri lavoratori contro l’inflazione
In Italia sono tante le aziende che stanno dando dei bonus ai propri dipendenti. Un modo per affrontare l’inflazione che sta spingendo all’aumento dei prezzi tutti i prodotti.
Questi mesi saranno certamente ricordati per i pesanti rincari. Le bollette in alcuni casi sono quadruplicate rispetto allo scorso anno e costano molto di più anche i beni alimentari e igienico-sanitari di prima necessità.
Busta paga, chi avrà più soldi
La stessa politica di aiuti ai propri dipendenti la stanno attuando anche aziende estere. Dopo una trattativa con i sindacati, la Rolls-Royce, appartenente al Gruppo Bmw, per la sede di di Goodwood ha stabilito che i 1.200 dipendenti avranno un bonus salariale.
Sarà fino al 17,6% a seconda del grado, con un aumento in busta paga del 10% con una bonus una tantum di 2.000 sterline.
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Secondo i calcoli fatti dalla rivista britannica Autocar, con il bonus lo stipendio medio crescerà fino a 2.972 sterline a partire dal 1 gennaio 2023. Un accordo sul quale esulta il sindacato che ha espresso grande soddisfazione: “ha notevolmente ridotto il divario” tra i lavoratori dipendenti della Rolls-Royce e quelli dell’Aston Martin, ha fatto sapere l’organizzazione.
Una scelta dettata anche dalla possibilità economica frutto di uno stato di salute ottimale per l’azienda. Sotto la guida di Torsten Müller-Ötvös nei primi 6 mesi del 2022 è stato registrato un guadagno di circa 13,5 miliardi di sterline. Già il 2021 era stato chiuso con una crescita record delle vendite: +49% rispetto all’anno precedente. Numeri inediti per il grande marchio.
Che queste iniziative avvengano anche in altri paesi europei danno la percezione di come gli effetti della guerra sono devastanti per tutti e non solo per l’Ucraina che ovviamente sta pagando le maggiori pene con le città distrutte.
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L’Eurostat la settimana scorsa ha diffuso il dato finale sull’andamento dei prezzi al consumo in area euro di ottobre 2022. +10,6% a confronto con settembre che era +9,9% di settembre. Balza all’occhio soprattutto il paragone dello stesso mese di un anno fa, +4,1%.