Quando risultano delle bollette pagate troppo abbiamo la possibilità di riavere indietro i soldi non dovuti, ecco come fare.
In epoca di crisi economica ed energetica il caro-bollette è una delle questioni più preoccupanti per gli Italiani. Tanto che in fase di manovra di bilancio il governo Meloni ha deciso di destinare a questa questione la maggior parte dei fondi statali a disposizione. Numerosi enti fornitori di energia, inoltre, hanno imposto ai propri utenti aumenti vertiginosi sui contratti, ma in maniera del tutto unilaterale.
In conseguenza di ciò le compagnie energetiche dovranno restituire soldi agli utenti vessati da tali aumenti ingiustificati sulle utenze, come stabilito dall’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti decretato che ben 7,5 milioni di aumenti unilaterali possano essere considerati illegittimi nei confronti degli utenti. Avviando istruttorie nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie.
Il motivo per cui molti degli aumenti imposti agli utenti sono stati definiti illegittimi è da ritrovarsi in alcune clausole contrattuali proposte proprio dai fornitori. Secondo tali clausole, infatti, le tariffe per gas ed energia elettrica non potevano essere aumentate. Inoltre bisogna considerare la Legge n° 142 del 21 settembre 2022, cioè il Decreto aiuti bis convertito in norma, che afferma l’impossibilità per i fornitori di aumentare il prezzo dell’energia.
Nel mirino dell’ente ministeriale sono dunque finite ben 25 aziende, alle quali potrebbero aggiungersi anche Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola. A questo punto sorge spontanea una domanda: come ottenere i rimborsi dovuti dalle compagnie energetiche? Per i consumatori una buona notizia al riguardo, poiché i rimborsi dovrebbero avvenire in maniera automatica. In caso non sia così si potranno inviare solleciti alle compagnie energetiche al fine di recuperare i propri soldi.
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Alla luce di quanto affermato, dunque, è bene controllare che il prezzo per le utenze non sia aumentato illegittimamente, tenendo presente che, secondo i dati raccolti, si parla di almeno 2,5 milioni di utenze che hanno subito aumenti ingiustificati di più del 400%.