Con gli odierni mezzi tecnologici si può fare di tutto, anche mettere in atto la truffa della Spid allo scopo di estorcere denaro, come è successo a Larino.
La truffa della Spid è l’ultima novità in materia di truffe online. A Larino, cittadina molisana in provincia di Campobasso, un lavoratore in procinto di andare in pensione è finito vittima di un malfattore che gli ha estorto una ingente somma di denaro. Per la precisione il truffatore ha estorto alla vittima ben 40mila euro. Più le ultime due mensilità dovute prima di andare in pensione e ricevere il suo trattamento di fine rapporto.
Data l’enorme diffusione di mezzi tecnologici a nostra disposizione, in effetti, commettere truffe online è sempre più facile. Inoltre i malfattori trovano sempre modi nuovi per estorcere informazioni sensibili o denaro alle ignare vittime. Stando ai dati della polizia postale, ad esempio, solo a partire dal 2020 vi è stato un aumento di casi di phishing e truffe online di circa il 30%.
Per truffare il professionista di Larino, il malfattore ha usato una fotocopia del documento di identità dell’uomo, con la quale è riuscito ad attivare una identità Spid. Essa è stata poi utilizzata per accedere ai servizi dell’INPS e modificare dati sensibili riguardanti il conto bancario dell’uomo. Tramite l’uso della falsa Spid, infatti, il truffatore ha potuto modificare l’IBAN della vittima sostituendolo col proprio, cosicché una volta liquidato il TFR questo finisse sul conto indicato dal malfattore.
Disperato per aver perso una così ingente somma di denaro l’uomo ha denunciato il fatto ai carabinieri. Questi ultimi hanno subito avviato delle indagini minuziose al fine di incastrare il truffatore. Ad oggi le autorità sono risalite all’identità del malfattore (già noto alle forze dell’ordine) proprio tramite il codice IBAN fornito sul sito dell’ente di previdenza.
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Interesse primario del neo-pensionato è recuperare il denaro perduto. In questo senso si può far presente che molte banche, al momento dell’apertura di un conto corrente, offrono una clausola di rimborso in caso di truffe telematiche. Per poter usufruire di tale pratica solitamente è sufficiente sporgere denuncia dell’accaduto alle autorità competenti.