La manovra finanziaria del Governo Meloni per l’anno 2023 interviene con nettezza sull’annoso questione del SuperBonus 110%
Negli ultimi giorni del 2022 il dibattito politico sarà totalmente incentrato sulla manovra finanziaria per l’anno prossimo. Il primo vero e proprio atto di governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dal suo insediamento ad oggi ha dovuto gestire essenzialmente le pratiche lasciate aperte dal suo predecessore Mario Draghi.
La manovra finanziaria per l’anno 2023 è una legge complessa da scrivere e soprattutto complicatissima da interpretare, se non altro per l’alto livello tecnico che impone e le estenuanti manovre di mediazione a cui è sottoposta. La manovra 2023 avrà un valore complessivo di 35 miliardi di euro, gran parte dei quali saranno impegnati per il contenimento della crisi economica e della crisi energetica.
SuperBonus 110%, il risparmio reale
E proprio sul versante crisi energetica si attiva una della operazioni più dibattute e più complesse che Meloni deve affrontare. Quella relativa al SuperBonus 110%. Parliamo dell’ormai famigerato bonus inserito durante la fase acuta della pandemia da coronavirus covid-19 dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
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Un bonus che aveva lo scopo di rendere efficienti a livello energetico, e sismico, le case ed i capannoni industriali degli italiani. Il Bonus ha avuto un successo enorme in termini di accessi. Ha avuto svariate controversie e soprattutto in questa manovra finanziaria ha subito una modifica sostanziale.
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L’emendamento conclusivo che lo riguarda, infatti, modifica la data di scadenza dei lavori per accedervi, che passa dal 25 novembre al 31 dicembre. Resta invariata al contempo, la data per le delibere condominiali che resta quella del 24 novembre ultimo scorso.
Il SuperBonus non poteva, e non doveva, essere eliminato, poteva essere migliorato ma non tolto del tutto. Basti pensare a quanto emerge dal Rapporto GreenItaly scritto dalla Fondazione Symbola di concerto con UnionCamere e l’Istituto Tagliacarne. Secondo questo rapporto l’introduzione del SuperBonus ha generato risparmi per di circa 980.000 tonnellate di Anidride Carbonica.
Ma non solo ha permesso un risparmio in termini di consumi in bolletta di circa 15 miliardi di euro per una stima arrotondata di 500 euro l’anno per ogni utilizzatore. Una vera ancora di salvataggio nei marosi della crisi in corso.