Pensioni minime, la maggioranza dopo lunghe discussioni riesce a trovare una strada comune: cosa cambia dal 2023
Dopo settimane di discussioni c’è l’accordo sulle pensioni minime con l’emendamento voluto da Forza Italia sulle persone che hanno almeno 75 anni. Ora si attende la discussione completa dei due rami del Parlamento e l’approvazione della manovra economica entro il 31 dicembre.
La modifica della Legge di Bilancio prevede interventi mirati a favore degli over 75 (dunque non tutti i titolari di pensione minima) con la maggiorazione che potrebbe entrare in vigore già nei primi mesi del 2023
Pensioni minime: esulta Forza Italia
L’accordo è figlio di un compromesso. Forza Italia fin dalla campagna elettorale aveva detto di voler portare l’assegno a 1.000 euro: obiettivo non raggiunto ma dopo il tira e molla all’interno della maggioranza è arrivata la convergenza su 600 euro.
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La Legge di Bilancio così come l’aveva approvata il Consiglio dei Ministri prevedeva l’aumento da 525 euro a poco più di 570 euro a partire da gennaio ma il partito di Silvio Berlusconi chiedeva molto di più.
Licia Ronzulli, presidente dei senatori forzisti a Palazzo Madama, ovviamente è molto soddisfatta: “Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”, ha detto.
Ma quando arriveranno questi soldi in più? Secondo alcune indiscrezioni tra marzo e aprile del 2023. Dunque i titolari di questo tipo di assegno dovranno aspettare almeno tutto l’inverno.
Resta vive le discussioni su altri temi previsti dalla manovra come la stretta sul Reddito di Cittadinanza, ormai un argomento perennemente caldo, sia nei palazzi della politica che nella vita reale di tutti i giorni. La norma approvata dal governo prevede che ci saranno solo otto mensilità nel corso del 2023, prima della cancellazione totale della misura nel 2024. Ma una parte della maggioranza vorrebbe un’ulteriore stretta, portando le mensilità a sette.
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Si è chiusa con un nulla di fatto la possibilità dei pagamenti con i Pos obbligatori con almeno 60 euro. Dopo i dubbi dell’Europa, la norma è rimasta così com’è ora. Dunque i commercianti non possono rifiutare di accettare il Pos, anche se fosse la spesa di un euro.