Omessa dichiarazione dei redditi: l’Inps in un messaggio ha avvertito i contribuenti, una fascia in particolare
Può essere un problema la Dichiarazione dei Redditi vecchia di sei anni, quella del 2017 in riferimento all’anno precedente. Allarme per i professionisti che hanno sbagliato un punto ben preciso del Modello 730.
L’Inps con il messaggio numero 4413 del 2022 ha spiegato come stanno le cose e l’ha fatto anche con una lettera che sta inviando a vari cittadini. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Previste sanzioni al 30% per chi non avesse compilato il quadro RR (i contributi previdenziali) nella Dichiarazione del 2017. e si fosse dimenticato di versare i contributi per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi del 2017.
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ItaliOggi scrive che questa operazione è iniziata già nel 2010 e prevede il controllo incrociato banca-Fisco per chi è iscritto alla Gestione Separata Inps come libero professionista, dichiarando redditi che provengono dalle varie professioni. In pratica l’Istituto controlla l’origine di un certo reddito e perché non è stato versato alle Casse professionali, inviando l’accertamento.
Il controllo riguarda soggetti morosi che, compilando la Dichiarazione dei Redditi 2017 “hanno indicato redditi da lavoro autonomo ai fini fiscali nei quadri RE, LM (Autonomo), sezioni I o II, o RH della dichiarazione dei redditi”, oppure hanno omesse il quadro RR, sezione II per il calcolo dei contributi “dovuti alla gestione separata dell’Inps”, scrive il sito economico. I controlli arrivano ora poiché i termini di prescrizione si sono allungati a causa della pandemia.
L’Inps ha confermato un’indiscrezione che circola da mesi. Da marzo 2023 riceverà l’aiuto chi ha i figli a carico coloro e che hanno fatto richiesta da gennaio 2022 a febbraio 2023 senza dover rinnovare la domanda.
Ovviamente ci saranno anche le nuove richieste per chi diventa genitore per la prima volta o ha un nuovo figlio. Al momento della nascita arriveranno anche gli arretrati perché la legge prevede l’assegno dal settimo mese di gravidanza.
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Ci saranno anche aumenti in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio che deve essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2022.