Tra i tanti ambiti che stanno risentendo dell’aumento dei costi vi sono anche i tassi di interesse per i mutui, che tornano ad aumentare dopo tanti anni.
Dopo mesi di stretta da parte della BCE ora sta davvero accadendo: i tassi di interesse dei mutui tornano a salire, dopo anni di stallo. La politica dei tassi zero di Francoforte, che ha comportato la concessione di prestiti e mutui a tassi di interesse molto bassi negli ultimi anni, sta per diventare un ricordo. Secondo quanto registrato dalle analisi della Banca d’Italia, infatti, lo standard è tornato a quello del 2014.
Dal tasso al 2,65% medio di settembre si è fatto un balzo al 3,23%, comprensivo anche di spese accessorie. Insomma, una cattiva notizia per chi è in procinto di comprare casa con un mutuo, ma non solo. A risentire di questo aumento saranno infatti anche tutti coloro che hanno sottoscritto prestiti con tasso variabile. Che rappresentano circa il 40% del totale. Questi ultimi, in molti casi, potranno fare affidamento su alcuni meccanismi di tetto massimo rispetto all’aumento del tasso, ma ci sarà comunque da aspettarsi un incremento delle rate mensili e quindi della spesa annuale che graverà sulla famiglia.
Qualche tutela per gli under 36, ma i tassi di interesse sui mutui aumentano!
Tra gli interessati a richiedere mutui, solo la categoria degli under 36 potrà invece beneficiare della proroga sul bonus prima casa decisa dal governo Meloni. Per loro sono previste agevolazioni fiscali in caso di acquisto di una prima abitazione. Ma solo coloro che hanno un ISEE inferiore a 40mila euro possono farne richiesta.
Per gli altri clienti il Codacons stima purtroppo un possibile aumento delle spese pari a 1.800 euro in un solo anno. Ciò va a sommarsi al generale e diffuso aumento dei prezzi e al tasso di inflazione in costante aumento.
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L’ufficio studi della Cgia, in questo senso, ha rilevato un aggravio degli oneri sui prestiti alle imprese di circa 15 miliardi di euro. Ma non solo, poiché secondo le loro analisi l’aumento dei tassi di interesse in Italia andrà a interessare maggiormente le regioni che più si avvalgono dell’aiuto di istituti d credito. In particolare Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.