Contratto commercio, l’accordo salutato con piacere dai lavoratori che ottengono più soldi sulla retribuzione
In passato è successo che sui rinnovi contrattuali avvenivano degli scioperi. Quest’anno nulla di tutto ciò. Le aziende dei settori terziario hanno trovato un accordo ponte sulla parte salariale che riguardano 3 milioni di lavoratori.
Non ci sarà dumping pre-contrattuale da parte di qualcuno perché l’accordo coinvolge tutte le aziende. Stretta di mano tra i sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le associazioni delle cooperative di consumo.
Contratto commercio: quanto si guadagnerà in più
Il contratto era scaduto nel 2019 e gli incontro per il rinnovo riprenderanno a gennaio. L’accordo recente blocca dunque eventuali agitazioni in un momento molto cruciale per il commercio come il natalizio.
Se in un periodo di crisi così forte è difficile spendere con gli stipendi bassi e l’inflazione alle stelle, allo stesso momento c’è bisogno di un’iniezione di fiducia nel commercio che non può che far bene al sistema.
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In busta paga ci saranno 350 euro lordo per i lavoratori del quarto livello. La soluzione però non sarà unica. Verranno prima corrisposti 200 euro a gennaio e 150 a marzo.
Da aprile poi ci sarà l’anticipo sui futuri incrementi della paga base di 30 euro. “Un passaggio in attesa di definire la parte normativa e salariale dei Ccnl di settore, è uno step propedeutico”: così definiscono l’accordo le sigle coinvolte.
Secondo Ancc Coop, la firma del protocollo “si inserisce in un percorso consolidato di relazioni sindacali positive“, avvenuto in un periodo molto difficile dove famiglie e imprese sono chiamate a compiere un pesante sforzo economico con i prodotti, di qualsiasi tipo, che costa di più a causa dell’altissima inflazione.
Soddisfazione anche da parte di Federdistribuzione che sottolinea come il protocollo straordinario per la distribuzione dia una “risposta economica concreta ai lavoratori” in un contesto di pesanti rincari energetici.
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Con ciò si riafferma ancora una volta la volontà di Federdistribuzione e delle Organizzazioni Sindacali di “trovare soluzioni tangibili a beneficio dei lavoratori”.