Settimana corta, la nota azienda annuncia che con i nuovo anno ci sarà un altro modello organizzativo del lavoro: come funziona
Lavorare sodo ma avere anche tempo e attenzioni per sé, per il proprio benessere personale. Per farlo è necessario avere più tempo libero e lavorare di meno. Oppure fare le stesse ore settimanale in meno tempo.
È la famosa settimana corta che Intesa Sanpaolo ha fatto sapere vuole proporre ai propri dipendenti. Un esperimento che all’estero è in corso già da tempo e non mancano aziende che hanno superato la fase di prova, adottando stabilmente il nuovo modello organizzato di lavoro.
Ovviamente lo stipendio non cambia. A essere modificati saranno solo gli orari e i giorni. Il lavoro si concentrerà in meno tempo, avendo però una giornata libera in più a settimana.
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Si lavorerà nove ore al giorno per quattro giorni. Dunque trentasei ore con sabato, domenica e un altro giorno libero.
Ma le novità non sono finite. A cambiare sarà anche lo smart-working, il lavoro agile che in Italia si è diffuso moltissimo da quando in Covid ha invaso le nostre vite. Ci sarà la possibilità di lavorare da casa fino a 120 giorni all’anno “su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche-organizzative e produttive della Banca”.
Lo rende noto la banca che ha il fine di “conciliare gli equilibri di vita professionale e lavorativa”, dimostrando maggiore premura verso il benessere dei propri dipendenti.
Previsto anche un buono pasto di 3 euro al giorno (abbracciando l’idea che lavorando da casa il dipendente ha comunque delle speso, soprattutto ora che l’energia costa di più) e la sperimentazione partirà da gennaio in oltre 200 filiali.
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Da considerare però anche le richieste dei sindacati. Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin. In una nota fanno sapere che è ancora in corso la contrattazione sull’estensione dello smart working e della settimana corta su tutte le filiali, così come il buono pasto. Infine si chiede l’individuazione di strumenti tecnici tali da consentire una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro.