A meno di dieci giorni dal Natale sulla annosa questione regali scende in campo direttamente Papa Francesco. Ed è una presa di posizione fortissima.
Tra meno di dieci giorni, come recita lo storico brano del 1932, “Il Natale arriva in città”. Ma è un Natale davvero particolare, quello che si presenta ai nostri occhi in questo complicato 2022.
Un Natale, segnato dalla crisi economica ed energetica in atto e, soprattutto, segnato dalla guerra scoppiata lo scorso febbraio tra Russia e Ucraina. Era dai tempi del conflitto nella ex Jugoslavia che i conflitti non divampavano con questa forza nel Vecchio Continente.
Ma è dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che non erano coinvolte con questa virulenza due grandi nazioni Europee con tutto il portato in termini di ansia e paura che questo fattore può generare.
I consigli di Papa Francesco per i regali di Natale
Parliamo di una guerra che è giunta ormai al decimo mese di combattimento e che fino ad oggi è costata un drammatico tributo di distruzione, sangue e vite umane. Le cifre sono fredde ma testimoniano alla perfezione lo stato dell’arte.
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Ad oggi, dato ufficiale del Ministero della Difesa dell’Ucraina sono morti 86.000 soldati russi. Altrettanto alto il dato indicato dal Cremlino relativo ai soldati ucraini, circa 90.000 mentre sono più di 20.000 i civili rimasti uccisi dai bombardamenti. Un totale di quasi 200.000 persone che non ci sono più per questa ennesima “Inutile strage”.
Inutile strage che, ritorna con costanza nei discorsi di Papa Francesco. Pontefice che, dallo scoppio della guerra, non ha esitato a schierarsi per il cessate il fuoco evocando la frase di Papa Benedetto XV relativa alla Prima Guerra Mondiale.
Ma Papa Francesco non ha speso solo parole di condanna, è stato ad oggi parte attiva nei tentativi, falliti, di approdare al cessate il fuoco e parte attiva nel risveglio delle coscienze relativamente al tema.
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L’ultimo esempio arriva dalle parole pronunciate durante l’ultima Udienza del Mercoledì in Vaticano. “Si soffre in Ucraina”, ha scandito Papa Bergoglio, “Facciamo che sia un Natale con l’Ucraina nel cuore”. E declina come: “Abbassiamo il livello delle spese di Natale” consiglia il Pontefice spiegando che i soldi risparmiati possono essere dati in beneficenza e per sostenere l’arrivo a Kiev di cibo, medicine, medici e infermieri.