Reddito di Cittadinanza, l’Istituto di Previdenza ha nuovi poteri e rispetto a prima può togliere la misura immediatamente
Aumentano i controlli sulle domande di Reddito di Cittadinanza. L’Inps comunica che da gennaio a ottobre del 2022 sono state respinte 240mila domande e 50mila invece sono sospese dopo che l’Istituto e le forze dell’ordine hanno realizzato ulteriori verifiche.
Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps, in un’intervista al Corriere della Sera ha spiegato i motivi della stretta che è in corso sui controlli. Ora c’è il rischio concreto di perdere immediatamente il Reddito se a seguito di un controllo dovesse emergere qualcosa di anomalo.
Inoltre ricordiamo che secondo la Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri e in discussione in Parlamento, dal 2023 il Reddito sarà erogato per otto mese e abolito nel 2024.
Reddito di Cittadinanza, controlli serrati: cosa cambia
Ma cos’è cambiato rispetto a tre anni fa, quando sono stati erogati i primi versamenti? L’Inps prima poteva controllare solo con i dati in suo possesso, adesso invece ha accesso a diversi database.
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Poteva solo verificare se all’interno del nucleo familiare c’erano soggetti che lavoravano o percettori di ammortizzatori sociali. Oltre ciò null’altro si poteva fare. Un modo di operare che all’Inps “stava stretto”, ha detto Caridi, con la legge che prevedeva l’obbligo di erogare il servizio entro 30 giorni. Per questo motivo molti furbetto sono riusciti a farla franca.
Oggi però sono state firmate diverse convenzioni che consentono all’Inps di avere accesso ai dati (perché non è stato fatto prima?) già durante la fase di accettazione della domanda.
Ad esempio, si possono verificare i dati dell’Aci per i veicoli ma a che quelli del Ministro della Giustizia. Ora entro la fine dell’anno, spiega Caridi, si dovrà sottoscrivere la convenzione con il Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), evitando così di versare il Reddito anche ai detenuti.
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Il direttore spiega che oggi c’è ancora un’altra difficoltà poiché per l’Inps è difficile controllare alcuni dati dell’Isee. Il reddito che bisogna controllare, è riferito a due anni prima. Non mancano problemi neanche con la verifica del patrimonio immobiliare perché non si incrociano ancora i dati con il catasto.