Con l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk sono cambiate molte cose, ad esempio la gestione degli account verificati Twitter Blue, ora a pagamento.
Qualche settimana fa l’acquisto miliardario di un famosissimo social network è andato a buon fine. Elon Musk, proprietario di Tesla, ha acquisito Twitter per la cifra astronomica di 44 miliardi di dollari. C’è chi sostiene che debba averne addirittura presi in prestito 13 per completare la transazione, tanto che una volta a capo del consiglio di amministrazione non ha sprecato tempo e ha subito cominciato a rivoluzionare le cose.
Tra le notizie che hanno fatto più scalpore, anche all’interno del social stesso, vi sono sicuramente i maxi licenziamenti di circa la metà del personale precedentemente assunto da Twitter e l’introduzione del cosiddetto Twitter Blue. Cioè della versione verificata di Twitter, quella degli account con la spunta blu. Chi temeva che Twitter sarebbe stato messo a pagamento, dunque, un po’ ha avuto ragione e un po’ ha avuto torto.
Twitter Blue: tra divergenze di costi e problemi con i profili fake
Il 9 novembre, infatti, poco dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk, è stata annunciato Twitter Blue, versione che consentirebbe di ottenere un account verificato previo pagamento mensile di 7,99 dollari. Quasi immediatamente dopo, però, l’azienda ha dovuto sospendere gli abbonamenti perché hanno cominciato a diffondersi decine di profili finti verificati e impersonificazioni di brand o personaggi famosi da parte di utenti fake.
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Ma non solo, poiché sono nati anche dei problemi di gestione di Twitter Blue da parte di Apple, azienda produttrice degli iPhone. Secondo la loro policy, infatti, chi sottoscrive un abbonamento a Twitter Blue deve versare una commissione del 30%, che porterebbe il prezzo dell’abbonamento da circa 8 dollari a circa 11 dollari. Chi sottoscrive un abbonamento dal web invece lo pagherà il 30% in meno, circa 7 dollari.
Nonostante l’intenzione di Musk di rendere Twitter una piattaforma ove regnano sovrane la libertà di espressione e l’equità, Apple non sembra essere dello stesso avviso. A tal proposito ha fatto scalpore anche la decisione di Musk di riattivare profili Twitter precedentemente sospesi per violazione delle linee guida. Uno tra tutti l’account di Donald Trump.