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Perché sarà più difficile andare in pensione nel 2023

Pubblicato da
Chiara Longo

Sembrerebbe che, al momento, non ci siano buonissime prospettive per tutti coloro che desiderano staccare la spina.

(Adobe)

La questione delle pensioni è sicuramente stata molto discussa, anche negli altri precedenti. Una situazione che di certo non ha fatto piacere a migliaia di persone che avrebbero voluto prendersi una meritata pausa.

In effetti, si era pensato di poter superare la cosiddetta legge Fornero o perlomeno è quello che vorrebbe fare il nuovo Governo, guidato, per l’appunto, da Giorgia Meloni.

A quanto pare, però, non sarà così facile uscirne, nemmeno per il 2023. La legge di Bilancio, infatti, sembra non lasciare molte speranze positive per tutti coloro che avrebbero desidero un cambiamento.

Eh sì, perché, sembra che se non ci saranno i soliti requisiti, a questo punto, le cose potrebbero non facilmente subire lo sperato mutamento. Insomma, stando ad alcune fonti, la quota 102 si tramuterà in quota 103.

Ciò, quindi, sta a significare che l’uscita anticipata si potrà fare soltanto al raggiungimento di 62 anni e dopo quarantuno di contributi. L’Ape sociale, peraltro, dovrebbe essere solo rinnovato.

Gli altri dettagli

E per quanto riguarda le rivalutazione dei pensionati? Anche in questo caso le cose non sono affatto semplici. Anzi, da quello che viene riportato, si potrebbe passare a sei fasce, danneggiando, quindi, tutti coloro che prendono un assegno di oltre 2.100 euro.

Nemmeno chi percepisce le pensioni minime se la caverà molto bene. Infatti, a causa di scarse risorse, non si potrà probabilmente raggiungere i 600 euro.

Ora, però, si deve anche parlare della Opzione Donna. In verità, sembrerebbe che il tutto debba essere ancora definito in maniera specifica. Tuttavia, al momento, si pensa che non verrà considerato l’anticipo per chi ha 58 anni e che ha due figli.

Stando a quello che viene riportato, però, i requisiti per certe particolari categorie, come, per esempio, i caregiver o le lavoratrici che sono state licenziate, potrebbero rimanere intatti.

In questo caso, quindi, forse la pensione verrà garantita a chi ha 60 anni e ben 35 di contributi. Insomma, da quello che si evince, al momento, non sarà assolutamente una passeggiata per tutti coloro che avevano sperato in qualcosa di molto diverso.

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Comunque sia, vedremo prossimamente quali potranno essere gli sviluppi in tal senso e capire ancora meglio cosa succederà.

Chiara Longo

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Chiara Longo