Email dall’Agenzia delle Entrate: cosa si nasconde dietro

Le email che arrivano dall’Agenzia per le Entrate sono sempre fonte di ansia e preoccupazione, ma ce ne sono alcune che mettono più ansia di altre. Il motivo

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email Agenzia Entrate (Foto Pixabay)

Dopo i due anni di cosiddetta tregua fiscale, dallo scorso settembre, sono ripartite, con grande intensità, le comunicazioni verso i cittadini da parte dell’Agenzia per le Entrate. Comunicazioni interrotte nel marzo 2020, su indicazione del Governo guidato da Giuseppe Conte, al fine di non generare ulteriore pressione sulla popolazione già duramente provata dalla pandemia.

Comunicazioni che hanno, in prima battuta, lo scopo, di sollecitare una soluzione bonaria ai contenziosi fiscali. Ma che essenzialmente informano i cittadini dell’avvio del recupero forzoso delle cifre considerate evase.

La questione ovviamente è particolarmente annosa. Da un lato, infatti, l’Italia è il Paese con la più alta evasione fiscale del mondo, 1.100 miliardi, dato aggiornato ad ottobre 2022. Da un altro lato, va detto per dovere di cronaca, siamo la nazione europea con la più alta pressione fiscale, 49% complessivo tra tasse nazionali, locali ed indirette come i bolli.

Agenzie per le Entrate, occhio alle email

Come accennato da settembre 2022 sono ripartite  le comunicazioni dell’Agenzia per le Entrate, comunicazioni che arrivano essenzialmente via posta o, in alternativa, in via informatica tramite posta elettronica certificata.

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Una modalità nella quale hanno trovato spazio importante gli hacker che secondo quanto riferito dalla Polizia Postale hanno effettuato svariati tentativi di truffa. Alcuni purtroppo perfettamente riusciti.

L’ultimo della serie lo evidenza proprio l’Agenzia per le Entrate con un avviso, comparso la mattina di martedì 7 dicembre, sulla pagina del proprio sito ufficiale dedicata agli “allerta truffa”.

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Nell’avviso si sottolinea che diversi utenti sono stati raggiunti da un tentativo di phishing veicolato via mail ed in alcuni casi via pec. Nella mail, spedito con un indirizzo fittizio riferito all’Agenzia, si chiede agli utenti di verificare ipotetiche incongruenza nei versamenti di IVA e Imposta di Bollo.

La mail invita a cliccare su un link che in realtà attiva il malware Ursnif/Gozi già tristemente noto. Un malware capace di criptare i dati dell’intero pc e di mettere in seria difficoltà gli utenti. Il consiglio come sempre è quello di non aprire link se non dopo attenta verifica.

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