Ci potrebbe davvero essere ben presto una svolta per questo contributo. il governo Meloni, infatti, vuole modificarlo.
In questo momento storico complicato, caratterizzato da una profonda crisi economica, come sappiamo, sia il Governo precedente che quello attuale, hanno finora elargiti alcuni sostegni pecuniari.
Certo, non si può pensare che questi contributi aiuteranno a sbloccare la situazione o a risolvere il problema alla radice. Anzi, sono dei contentini che, bene o male, possono soltanto dare una mano a chi ne ha maggiormente bisogno.
Tuttavia, perlomeno, i cosiddetti bonus, nel corso degli ultimi mesi, sono stati svariati e hanno considerato varie categorie di cittadini.
Come ricordiamo, inoltre, i nuclei familiari, con almeno a carico un figlio non superiore a una certa età, hanno potuto ricevere l’Assegno Unico. Un modo, quindi, per sostenere chi non gode di uno stipendio alto e che può essere necessariamente in difficoltà.
Tuttavia, secondo quanto è stato riportato, di recente, pare che il nuovo esecutivo, guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, abbia intenzione di effettuare delle modifiche interessanti. Questi cambiamenti, peraltro, potrebbero davvero andare a vantaggio delle famiglie numerose.
In effetti, anche in altri contesti, il governo Meloni ha già dimostrato di avere delle visioni piuttosto chiare e differenti rispetto a ciò che era stato fatto in precedenza. Così, anche in tal caso, sembra che le cose potrebbero ben presto mutare.
In particolare, ci rifacciamo alle parole proprio di Eugenia Roccella, nonché ministro delle Pari opportunità. Sembra infatti che, al momento, ci sia il desiderio di estendere l’Assegno Unico anche a chi supera una data soglia di reddito.
Se prima, quindi, tale incentivo poteva essere percepito soltanto da chi non ha incassi maggiori di una specifica cifra, in futuro potrebbe non essere più legato all’ISEE. Insomma, una Manovra che già forse fa vedere uno spiraglio di luce per le famiglie costitute da molti componenti.
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Insomma, il ministro ha espressamente dichiarato a Messaggero che c’è la volontà di farlo diventare uno strumento universale. Ciò anche per il fatto che si auspica a venire incontro ai genitori che vogliono avere dei figli e sostenere, quindi, la natalità.