Come ampiamente prevedibile, una volta eletto, Claudio Lotito è diventato subito protagonista dei lavori parlamentari in particolare sui diritti tv e sulla questione lodo salva-debiti. Tutti i dettagli
Dopo una attesa durata 5 anni lo scorso 25 settembre l’imprenditore e Presidente della Lazio Calcio, Claudio Lotito, è diventato Senatore della Repubblica. Un’attesa dovuta ad una serie di pastoie burocratiche (e politiche) che, di fatto, lo hanno privato del diritto acquisito già con le elezioni del 2018.
Al tempo, infatti, Lotito, sempre nelle liste di Forza Italia, risulta primo dei non eletti in un collegio della Campania. Ma una serie di interpretazioni sbagliate della norma, di ricorsi accolti, ma non ratificati, lo hanno costretto a rinviare il sogno di entrare in un aula parlamentare.
Il 25 settembre, di nuovo con Forza Italia, Lotito stravince il collegio Molise 1 con 55656 voti pari al 42,92 e viene eletto Senatore. Come facilmente prevedibile una volta eletto l’imprenditore, nato a Roma nel 1957, e proprietario di uno dei maggiori club italiani di calcio dal 2003, è subito protagonista dei lavori parlamentari.
LEGGI ANCHE: Se ti hanno respinto il Bonus INPS 200 Euro devi fare questo
In primo luogo ottiene la nomina nella Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. In secondo luogo diventa vicepresidente della Commissione Bilancio e Programmazione economica sempre del Senato.
LEGGI ANCHE: Chi fa un affare con il Bonus Bollette Meloni
E da quella posizione strategica mette subito in campo tre atti di non secondaria importanza per la vita del calcio italiano. I primi riguardano i diritti televisivi la vera miniera d’oro. Il primo prevede il prolungamento delle licenze televisive dagli attuali tre a cinque anni. Lo scopo è chiaramente, e legittimamente, quello di programmare più a lungo l’ammortamento degli investimenti.
Il secondo è basato sulla lotta senza quartiere alla pirateria televisiva. Entrambe riscuotono ampio consenso, anche nell’opposizione. Ma il vero cuore del suo lavoro è il cosiddetto “Lodo Lotito”.
Si tratta, nello specifico, di un emendamento al Decreto Aiuti Quater, proposto dal collega di partito Dario Damiani ma chiaramente stimolato dal Senatore del Molise. L’emendamento prevede la depenalizzazione per le società di calcio del mancato pagamento di IVA e Irpef nonché una rateizzazione a 60 mesi di quanto dovuto.
In sostanza lo stesso meccanismo, assolutamente legale, che ha permesso allo stesso Lotito di acquistare la Lazio nel 2003 e di spalmare il mega debito contratto dal suo predecessore Sergio Cragnotti. La partita, è proprio il caso di dirlo, è apertissima avversari in campo lo stesso Lotito ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha già espresso in via formale la propria contrarietà. Si andrà ai supplementari e ai rigori?