Tra le manovre di bilancio previste a inizio mandato, il governo ha lavorato anche al rinnovo del contratto per la scuola, con relativi arretrati.
La questione del rinnovo del contratto scuola è stata una delle prime prese in considerazione dal nuovo governo entrante. Con riferimento ai mancati rinnovi degli ultimi anni (l’ultimo risale a marzo 2018), l’idea è quella di aumentare lo stipendio del personale scolastico per il prossimo anno e di liquidare contestualmente gli arretrati dei rinnovi mai avvenuti tra 2019 e 2021. Tali arretrati, previsti con un pagamento nel mese di dicembre 2022, potranno differire da docente a docente.
Per alcuni, però, tale manovra non è sufficiente a riparare il danno subito dai dipendenti scolastici, personale ATA compreso. Il motivo è che l’aumento di stipendio previsto dal nuovo contratto scuola non si adegua alle richieste ben diverse dei sindacati scolastici. Si parla infatti di un aumento mensile di circa 100 euro lordi, che i sindacati vorrebbero aumentare in seno alla nuova Legge di Bilancio.
Sul contratto scuola c’è da lavorare anche per il 2023
Se già a partire dal 7 dicembre è stata resa definitiva la validità del Ccnl, per il prossimo anno e già a partire da gennaio si spera che si possa “proseguire con decisione per chiudere la parte normativa e includere nel Ccnl le ulteriori risorse in corso di stanziamento con la prossima Legge di Bilancio”, hanno affermato Scacchetti e Sinopoli.
A confermare le decisioni rispetto al contratto scuola ci hanno pensato la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, e il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. Stando alle loro parole, “nel pomeriggio di oggi (6 dicembre ndr), terminate le procedure di controllo, le organizzazioni sindacali e l’Aran hanno sottoscritto in via definitiva il testo del Ccnl del comparto Istruzione e Ricerca sui principali aspetti del trattamento economico per il triennio 2019-2021 del personale“. Sia a tempo indeterminato che con contratto a tempo determinato.
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Si parla dunque di una riapertura delle trattative immediata, in seguito al rinnovo contrattuale appena approvato. In questo senso, infatti, visti i tempi lunghi che solitamente interessano le questioni scolastiche, i sindacati hanno deciso di muoversi per tempo!