Tredicesima più bonus da 1.000: un mese di dicembre molto ghiotto per i lavoratori. Chi avrà diritto e come sarà redistribuito il beneficio
La tredicesima è una manna dal cielo per i lavoratori dipendenti, soprattutto per in questo periodo di fortissimi rincari. Purtroppo non tutti hanno la fortuna di avere un contratto da dipendente e godere di questo beneficio. Per alcuni in particolare la tredicesima sarà molto ricca, o meglio: è previsto un bonus oltre ad essa. Una novità ben accetta dai lavoratori che potranno tirare un sospiro di sollievo.
La retribuzione maggiore in busta paga per il mese di dicembre riguarda i lavoratori di Italcementi. Ci sarà un bonus straordinario che raggiungerà i mille euro al mese per chi guadagna massimo 35mila euro all’anno.
L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato Roberto Callieri in una lettera inviata ai dipendenti. Il manager ha spiegato che quello che si sta concludendo è un anno caratterizzato da tensioni internazionali dove tutti siamo chiamati a sfide impegnative.
L’azienda ha quindi voluto promuovere una misura straordinaria a sostegno delle famiglie impegnate tutti i giorni ad affrontare le spese maggiorate soggette all’inflazione e il caro energetico.
Il bonus sarà progressivo in base al reddito. In pratica più alto è lo stipendio, più basso sarà il bonus. Pari a mille euro come detto per chi guadagna meno di 35mila euro lordi all’anno, 800 se il lavoratore è nella fascia che va da 35mila a 50mila euro mentre sarà fissata a 500 euro se la retribuzione lorda è oltre i 50mila euro.
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Sono ben 1.700 i dipendenti interessati al beneficio, distribuiti in 10 cementerie in tutta Italia, quattro centri di macinazione, 122 impianti di produzione di calcestruzzo e altre sedi.
Questo Natale costerà di più. L’allarme lo lancia il Codacons. Panettoni e pandori, classici dolci natalizi, costeranno 37% in più rispetto agli altri anni e in alcuni casi i rincari possono arrivare anche a 59%.
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Aumento del 25% invece per l’albero di Natale e per tutte le decorazioni come palline e luci. L’associazione nella nota dove ha pubblicato questi dati si è anche augurata che ci saranno gli opportuni accertamenti da parte della Guardia di Finanza perché alcuni prodotti non alimentari – come appunto l’albero di Natale – fanno parte della marce invenduta degli scorsi anni e dunque non dovrebbero essere soggetti a inflazione.