Furto WhatsApp, è possibile per gli esperti hacker accedere alle nostre informazioni: il metodo per difenderci
La tecnologia ha reso più comode le nostre esistenze e anche più veloci poiché riusciamo a fare molte cose in meno tempo rispetto a decenni fa. Ma sappiamo anche che ci sono dei rischi prima inesistenti come il furto dei dati.
Può succedere anche con WhatsApp e ciò significa mettere nelle mani dei ladri tutta la nostra vita. Cosa fare se dovesse succedere?
L’azienda ha pensato a un modo per proteggersi. WhatsApp utilizza un codice di verifica che viene inviato sul nostro smartphone. Gli hacker hanno bisogno di questo codice ma ciò non basta per proteggerci.
Prevenire furto di WhatsApp, come agiscono i truffatori
Utilizzano il metodo del Phishing. È quando con sms o telefonate fraudolente i cibyrcriminali si fanno dire da noi stessi qual è il codice. Questo WhatsApp lo invia via sms ma si sa che i truffatori ne hanno una più dei diavolo.
Un esempio, quando telefonano con la scusa che qualcuno sta provando ad accedere al nostro conto. Fingendosi addetti della banca, si fanno dare i dati sensibili per intervenire ma invece svuotano il conto della vittima.
È importante non condividere mai i codici di sicurezza, per nessuna ragione al mondo e attraverso nessun mezzo, neanche dirlo a voce di persona.
Il modo per proteggerci
Come possiamo fare quindi per difenderci? La procedura di disconnettere è possibile eseguirla direttamente dal telefono. Basta cliccare sui tre pallini in alto a destra, poi Dispositivi collegati e infine Disconnetti. Un ulteriore protezione è far vedere la propria foto profilo solo ai contatti salvati in rubrica.
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Non bisogna neanche fidarsi se dall’account WhatsApp arrivano messaggi allarmistici del tipo che qualcuno sta cercando di registrare un account a nostro nome. In questi casi è importante non seguire mai le indicazioni che vengono date e ignorare tutto o provare a denunciare alla polizia postale.
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Se poi riceviamo qualche telefonata è il segno ancora più evidente che qualcuno ci voglia truffare. Ricordiamo che WhatsApp, ma anche la banca, la posta o altri enti come Inps e Agenzia delle Entrate, non comunicano mai in questo modo.