Una faccenda che ha veramente lasciati basiti persino i giudici che si sono, per l’appunto, occupati di questo bizzarro caso.
Non c’è che dire, sappiamo tutti che l’Italia, come altri paesi europei, sta affrontando una crisi economica piuttosto profonda.
Ciò sta a significare che la popolazione italica è, al momento, davvero messa a dura prova a causa dell’abbassamento del potere d’acquisto e dell’innalzamento dei prezzi. Insomma, c’è chi non se la passa bene, in particolare, per l’appunto, chi non possiede uno stipendio alto.
Certo, negli ultimi mesi, il Governo ha provveduto a elargire dei sostegni pecuniari, anche se, a voler guardare, non saranno in grado sicuramente di risolvere il problema alla radice, ma si tratterà, infatti, soltanto di un modo per tamponare la situazione.
Tuttavia, nonostante questo quadro preoccupante, pare proprio che ci si sia stato qualcuno che, invece, faceva una vita abbastanza bella all’insaputa addirittura delle autorità competenti. Dopo una dozzina di anni, però, questa bizzarra vicenda si è conclusa.
I giudici che si stanno occupando di questa faccenda, peraltro, la considerano decisamente paradossale. Così, nelle prossime righe, vediamo di capire meglio di che cosa si tratta.
Gli altri dettagli
La questione è la seguente: una docente italiana ha avuto la possibilità di ricevere per diverse annate contemporaneamente sia lo stipendio che la pensione, ovviamente, senza che ne fossero a conoscenza gli organi di controllo.
In effetti, una volta che chi di dovere ha scoperto il tutto, ha predisposto un pagamento di quasi 20 mila euro proprio per il mancato compilamento del cosiddetto c.d. modello D che, in altre parole, avrebbe attestato la sua condizione di quiescienza.
Comunque sia, secondo l’accusa, la diretta responsabilità sarebbe, per l’appunto, sia del Dirigente Scolastico che del Dirigente Amministrativo.
Stando alle affermazioni di Corte dei Conti, quindi, il primo avrebbe dovuto effettuare la sottoscrizione del suddetto modello, e il secondo, invece, doveva preoccuparsi di radunare ogni documento attinente al collocamento in quiescenza.
La Dirigente Scolastica, a quel punto, però ha voluto sottolineare come sia stato possibile che in così da tanto tempo non sia stati fatti i controlli idonei che, così facendo, hanno permesso la continuazione di tale incredibile irregolarità.
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Senza contare che peraltro la professoressa in questione, ha percepito lo stipendio fino addirittura ai 78 anni, in età, per l’appunto, pensionabile.