Da quello che sembra, pare che la pace fiscale avrà una nuova estensione. Vediamo, però, di capire se ciò sarà fattibile.
Dopo l’insediamento del governo Meloni, come sappiamo, ci sono diverse tematiche che devono necessariamente essere risolte.
In particolare, perché, visto il momento storico difficoltoso, certi argomenti possono avere di sicuro carattere di urgenza. Ma, d’altra parte, già durante la campagna elettorale, la leader di Fratelli d’Italia non aveva fatto mistero di voler effettuare delle modifiche, in caso di vincita.
Così, al momento, l’esecutivo di centrodestra sta lavorando, per l’appunto, per fare ciò che era stato preannunciato e per apporre dei ritocchi alle misure che c’erano già in precedenza.
Lo abbiamo visto, per esempio, per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza che, così com’è, a quanto pare, alla neo premier non piace. Vedremo, dunque, anche in tal caso come si evolverà la situazione, nonostante, comunque, ci siano già stati forniti dei dettagli.
Tuttavia, un’altra mossa importante che sta cercando di gestire il Consiglio dei ministri attuale è proprio la questione della cosiddetta pace fiscale. Insomma, un tema di certo non facile, ma che, secondo quanto è stato riportato, potrebbe subire una nuova variazione.
Gli altri dettagli
Sì, perché, forse lo ricorderete, fino a qualche giorno fa, si pensava che la manovra prevedesse il ritiro delle cartelle esattoriale, attinenti fino all’anno 2015, caratterizzate da una cifra massima di 1000 euro.
A voler guardare, invece, sembrerebbe che le intenzioni del Governo siano ulteriormente cambiate. Infatti, l’azzeramento delle cartelle potrebbe arrivare persino fino a un importo di 1500 euro.
A volere questo provvedimento è soprattutto Lega, anche se, al momento, non si può ancora sapere se verrà effettivamente confermato. Tuttavia, c’è una ragione specifica per cui si chiede questa estensione.
In effetti, fonti accreditate sottolineano che svariate cartelle esattoriali, probabilmente oltre il 90 per cento di esse, sono proprio quelle che vengono definite inesigibili, in altre parole che non possono essere riscosse.
Così, utilizzare risorse di Agenzia delle Entrate proprio per incassare importi esigui potrebbe, alla fine, rivelarsi più che altro inutilmente dispendioso. Ma non solo per questo.
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La cosa migliore da fare, in questo frangente e come suggeriscono gli esperti, sarebbe quella di porre attenzione su tutti quei debiti costituiti da una cifra più alta e che sono per giunta anche più recenti.