Tra i tanti bonus stanziati dal governo ce n’è uno piuttosto particolare e dedicato ai deputati della Camera per l’acquisto di mezzi tecnologici.
Sta facendo scalpore sui social e sui giornali la recente decisione del governo di stanziare un bonus per Natale a tutti i deputati della Camera. Si tratta di un indennizzo del valore di ben 5.550 euro da sfruttare per l’acquisto di mezzi tecnologici. Computer, pc, smartphone e tablet sono solo alcuni esempi di quanto i parlamentari potranno comprare col bonus Natale, conferito in modalità cashback.
A darne notizia è stato per primo il quotidiano Repubblica, che ha messo le mani su una determina firmata da tre parlamentari lo scorso 24 novembre. In particolare si tratta di Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle, che hanno apposto la propria filma in calce al fondo della determina.
Il bonus Natale per i parlamentari suscita enormi perplessità
Sebbene farsi un regalo di inizio mandato non sia una novità per i parlamentari, stavolta il bonus si è gonfiato a dismisura. Con la scorsa legislatura era stato conferito un bonus da 2.500 euro, che era inoltre soggetto ad alcune penali in caso di negligenza dei parlamentari o assenza da Montecitorio. Se ad esempio un deputato non presenziava ad almeno il 50% delle sedute e non presentava almeno l’80% degli atti in formato elettronico per risparmiare sulla carta, il bonus subiva delle trattenute, abbassandosi di valore.
La novità di quest’anno, invece, non è soltanto la cifra del bonus aumentata del 120% nonostante la grave crisi economica che stiamo vivendo. Ma anche l’annullamento delle suddette penali. Il bonus Natale per i parlamentari, passato al vaglio del collegio dei questori, servirà a soddisfare le “esigenze individuali di aggiornamento tecnologico” dei 400 parlamentari.
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Esigenze che appaiono fin troppo pretenziose anche a un ex questore di Montecitorio, il quale ha dichiarato: “dicevano che 2.500 euro non bastavano. Ma visto che si trattava di un provvedimento una tantum, che viene stabilito all’inizio del mandato, non abbiamo pensato di ritoccarlo“.
