L’ennesimo caso di truffa online è avvenuto nel varesotto, dove due malcapitati si sono visti portare via centinaia di euro.
Che cosa significa phishing? Con questo termine si fa riferimento a una tipologia di truffa online che solitamente ha lo scopo di estorcere soldi alle malcapitate vittime. Nel corso degli ultimi anni, complice anche l’avanzamento tecnologico e i tanti mezzi che esso ci ha messo a disposizione, i casi di phishing sono drasticamente aumentati.
A confermarlo sono anche i dati della polizia postale, che parlano di un incremento di ben il 27% soltanto a partire dal 2020. Nonché l’enorme quantità di casi denunciati dai malcapitati online. Due casi sono stati appena riportati a Varese, dove una persona ha perso circa 1.300 euro e un’altra 300. Ma cosa è successo nello specifico?
Il primo dei due recenti casi di truffa avvenuti nel varesotto ha coinvolto una donna, cliente dell’avvocato Sandro Damiani. Insieme ad alcuni messaggi dalla sua banca, la donna ne ha ricevuti anche di truffaldini. In questi sms i truffatori si spacciavano per l’istituto di credito Bper banca, invitandola a cliccare un link che rimandava al sito normativaassistenzaconto.com.
Lo scopo, apparentemente, doveva essere quello di proteggere il proprio conto da un tentativo di accesso fraudolento. Ma, ironia della sorte, è stata proprio quell’azione che ha provocato il furto di circa 1.300 euro da parte dei truffatori. Con 3 prelievi distinti, i truffatori hanno estorto denaro alla signora, trasferendolo verso un conto spagnolo. In seguito la donna ha denunciato l’accaduto ai carabinieri.
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Il secondo caso ha interessato un uomo di Viggiù, al quale dei truffatori hanno clonato la carta di credito. Quello della clonazione dei dati della carta, infatti, è un altro dei metodi più diffusi per il furto di denaro. Tanto che dal conto dell’uomo sono stati prelevati 300 euro finiti verso un conto con base in Lussemburgo.
Quando ci si trova davanti a link sospetti, nei quali si richiedono dati sensibili relativi al proprio conto bancario o la propria carta, dunque, è sempre bene verificare con la propria banca che si tratti di una comunicazione legittima. Poiché molto spesso potrebbe non essere così!