Col Decreto aiuti il governo sta stanziando milioni di euro ai cittadini sotto forma di bonus una tantum, uno di questi è il bonus 150 euro.
Tra novembre 2022 e febbraio 2023 è prevista l’erogazione del tanto chiacchierato bonus da 150 euro. Corrisposto dallo Stato ai cittadini come forma di sostegno economico in questi tempi di crisi. Tale bonus è destinato a lavoratori dipendenti e autonomi e ai pensionati, ma è necessario rispettare alcuni requisiti per poterne avere diritto.
Inoltre va specificato che nel caso dei lavoratori autonomi e alte categorie come ad esempio quella dei ricercatori e dottorandi, il bonus non viene versato in automatico in busta paga, ma bisogna farne richiesta all’INPS. Nel caso di richieste pervenute oltre il mese di novembre, l’INPS avrà tempo fino al 28 febbraio 2023 per erogare il bonus. In alcuni casi, inoltre, gli autonomi potrebbero ricevere un doppio versamento da 150 più 200 euro.
Il bonus da 150 euro arriva se non si supera questo reddito
Diversa la situazione per i pensionati, per i dipendenti pubblici e per altre categorie come i percettori di disoccupazione NASpI e DIS-COLL, ai quali il bonus arriverà in automatico. Ma quali sono le condizioni per poter risultare beneficiari del bonus da 150 euro? Innanzitutto bisogna prendere in considerazione il proprio reddito. Il bonus da 150 euro, infatti, si percepisce nel caso il proprio reddito per il 2021 non superi i 20mila euro lordi annui. Oppure nel caso lo stipendio del mese di novembre 2022 non superi i 1.538 euro lordi.
Per quanto riguarda i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e della scuola, compreso il personale ATA, il cui stipendio è gestito dal sistema informatico del Ministero dell’economia e delle finanze (NOIPA), i beneficiari sono individuati tramite confronti tra Ministero dell’economia e delle finanze e Istituto nazionale della previdenza sociale.
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Va inoltre specificato che il bonus non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali. Che non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile. Tutte le specifiche relative all’erogazione nel bonus sono esplicitate nella circolare 116 del 17 ottobre 2022 pubblicata dall’INPS.