Con la manovra finanziaria il governo ha deciso grossi tagli sul Reddito di Cittadinanza e una stretta sui requisiti necessari per riceverlo.
Il Consiglio dei Ministri ha da poco varato la nuova manovra finanziaria che andrà a comporre la nuova Legge di Bilancio. Delle tante ipotesi e previsioni fatte su quanto si sarebbe deciso in fase di consiglio, alcune sono state rispettare, altre invece sono decadute oppure hanno subito modifiche e aggiustamenti “dell’ultimo minuto”.
Tra le novità più consistenti vi sono introduzione della flat tax, riforma pensionistica e introduzione della quota 103, abbassamento del contributo per il Superbonus da 110% a 90% e anche modifica e successiva abolizione del Reddito di Cittadinanza. In particolare, quest’ultimo punto, necessita di alcune specifiche per quanto riguarda i requisiti di accesso per il prossimo anno, il 2023, ultimo in cui si potrà ricevere il Reddito di Cittadinanza.
Il ministro dell’Istruzione vuole connettere il RdC al merito scolastico
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Il Reddito di Cittadinanza decadrà al termine del prossimo anno e già a partire da gennaio non si potranno presentare nuove domande. Chi lo riceverà, inoltre, non potrà farlo per più di 8 mesi consecutivi. Ma dei requisiti per avere il RdC non si è parlato solo in termini economici, ma anche scolastici.
Il ministro dell’Istruzione Valditara, infatti, ha ribadito la sua intenzione di connettere il Reddito o ogni eventuale sostituto del contributo assistenziale possa esservi in futuro al merito scolastico. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore ha affermato: “ci sono centinaia di migliaia di ragazzi che non si formano, non studiano, non cercano un lavoro. E noi cosa facciamo? Stiamo zitti e in più gli diamo il reddito di cittadinanza come se fosse la paghetta immeritata?“.
E ancora: “qualunque provvedimento di carattere assistenziale ci sarà al posto del Reddito di Cittadinanza potrà essere concesso a condizione che, se un ragazzo si è fermato alla licenza media o addirittura a quella elementare, possa completare l’obbligo scolastico iscrivendosi ai Centri per l’istruzione degli adulti, i cosiddetti Cpia che funzionano bene. Oppure che, se ha già il diploma, segua una dei corsi di formazione che finanzieremo con i nostri fondi“.