Un altro caso di raggiro che necessariamente deve esserci da monito per evitare, in futuro, di cadere nella stessa trappola.
Ormai è risaputo che bisogna fare particolarmente attenzione anche quando ci si reca a un qualsiasi sportello automatico.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, sia a quelli relativi a una banca che a quelli di Poste Italiane. Ciò proprio per il fatto che, d’altra parte, i gestori delle filiali, alle volte, sono vittime essi stessi di alcune azioni fraudolente che effettuano i truffatori.
Forse, infatti, in precedenza, vi è già arrivata la notizia che, per esempio, in alcuni ATM Bancomat certi malintenzionati sono stati in grado di apporre dei dispositivi che hanno permesso di captare il codice pin oppure di bloccare una carta.
Insomma, a questo punto, non si deve essere decisamente accorti e prudenti soltanto quando si fa un’operazione online, magari durante un versamento. Certo, anche in quel frangente l’eventualità del phishing non è da sottovalutare.
Comunque, nelle seguenti righe, vorremmo soffermarci, invece, su di un raggiro che si è verificato di recente e che è costato caro alla persona coinvolta.
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Nella fattispecie, in primis, vogliamo riportare l’accaduto avvenuto a Cecina, una località in provincia di Livorno e del quale, alla fine, i carabinieri sono riusciti a individuare il colpevole.
Così, cominciando dal principio, un trentenne colombiano, residente a Udine, dopo aver visto un annuncio online della vendita di un motociclo, ha deciso, quindi, di contattare l’inserzionista toscano.
Il prezzo accordato per il motoveicolo, perciò, era, per la precisione di 1900 euro. Sembrava, dunque, che il compratore non avesse nessun problema a versare questa cifra e che la trattativa stesse andando a buon fine.
Ma, c’è un grosso ma. Infatti, l’imbroglione, adducendo la scusa di evitare le lungaggini di un bonifico, ha chiesto al venditore di recarsi a uno sportello automatico e di seguire alcune sue indicazioni che gli avrebbe rilasciato per telefono.
In teoria, l’uomo pensava che, così facendo, avrebbe riscosso la somma pattuita. Purtroppo, però, le operazioni che ha eseguito sotto dettatura dell’impostore in questione hanno fatto in modo di non ricevere, bensì di inviare un paio di ricariche sulla carta prepagata del disonesto interlocutore.