Bonus per matrimoni in chiesa, arriva la presa di posizione: cosa prevede la proposta di legge firmata dalla Lega
Nell’era dei bonus, per qualsiasi cosa si deve fare o comprare, è possibile che possa esserci un’agevolazione, anche per le nozze. Fa discutere l’dea della Lega di un bonus del 20% per chi decide di sposarsi in chiesa.
Per molti non è una priorità e vista la situazione economica e lavorativa degli italiani, in particolare i più poveri, sarebbe il caso di dirottare gli eventuali fondi su altro. Ma anche nel mondo cattolico non tutti sono d’accordo.
Vaticano contro il bonus matrimoni: cosa dice il Monsignore
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In un’intervista al Corriere della Sera l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia Accademia per la Vita, si è detto contrario perché è come se si comprasse un sacramento.
Ben venga che lo Stato decida di aiutare le famiglie in difficoltà, ha detto, ma deve farlo per tutte le famiglie, al di là della fede. Per i cristiani il matrimonio è una libera scelta d’amore, un sacramento che non si può comprare.
Oltre a dare una detrazione fiscale pari al 20% del totale delle spese sostenute per la cerimonia, è previsto che possono usufruire le persone che hanno la cittadinanza italiana da almeno dieci anni.
Il fine della legge, proposta da quattro parlamentari della Lega, è incentivare i giovani a mettere su famiglia e innalzare il numero dei matrimonio visto che nell’ultimo decennio sono tanti i figli nati al dl fuori di esso.
La nascita dei bambini è anche un altro problema visto che il nostro Paese tende sempre più a invecchiare. Si fanno meno figli e sempre in età più avanzata. Il problema è però certamente da trovare non nei costi di un matrimonio ma nelle condizioni economiche-lavorative e sociali in cui versano milioni di italiani. La proposta di legge inoltre è stata criticata molti anche sui social perché non tiene conto del matrimonio civile.