Pensione di invalidità, come cambierà a breve per i titolari che ogni mese percepiscono l’indennità da parte dell’Insp
Chi ha un familiare invalido percettore della relativa pensione sa bene quali sono le difficoltà quotidiane. Ovviamente dipende sempre dal problema, dalla gravità dell’handicap fisico e mentale. In compenso c’è l’aiuto economico da parte dello Stato, anche se i cittadini farebbero volentieri a meno in cambio di avere le piene facoltà del proprio corpo.
Insomma la pensione di invalidità è un aspetto positivo in una condizione negativa e per dicembre ci saranno buone notizie. L’indennità pensionistica infatti aumenta di un bel po’ grazie ad alcune voci che saranno messe nell’ultimo assegno dell’anno. Scendiamo nei dettagli e vediamo di cosa si tratta.
Pensione di invalidità: le voci che portano all’aumento
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Ovviamente c’è la tredicesima, ma non solo. È previsto anche una sorta di bonus: l’anticipo della perequazione di gennaio quando poi arriverà quella totale. Inoltre, come riporta investireoggi.it, proprio sulle tredicesime ci sarà anche un aumento.
A dicembre la cifra della perequazione sarà come quella di ottobre con l’anticipo del 2%. Il calcolo degli assegno di gennaio invece sarà in base al tasso di inflazione previsto.
Proviamo a fare degli esempi per capire quanto ci sarà in più in tasca per un titolare dell’assegno. Chi ogni mese prende la pensione sociale, otterrà 477,47 euro e non 468,28 euro. Chi invece è invalido al 100%, avrà un aumento di circa 6 euro, dunque 297,52 euro e non 291,69 euro.
Per quel che riguarda la tredicesima, chi è titolare dell’invalidità da almeno un anno, avrà un versamento di 59,04. Per fare un esempio, chi ha preso l’invalidità a maggio scorso,, come tredicesima riceverà 8 mesi su 12. Dunque sulla quota ordinaria ci saranno 198,35 euro in più.
Conti alla mano gli aumenti non sono elevatissimi ma in un periodo così difficile per le famiglie italiane con l’inflazione che continua a tallonare e le imminenti festività natalizie, certamente è qualcosa che gli italiani che hanno diritto non disprezzano.