Una misura che, di certo, nel corso del tempo, è stata molto chiacchierata e discussa. Vediamo cosa ha deciso il Governo a riguardo.
Il governo Meloni che, come sappiamo, si è insediato di recente, pare che non stia perdendo tempo prezioso e che si stia già muovendo per mettere in pratica soprattutto alcune tematiche urgenti.
In effetti, lo sappiamo, l’Italia, in questo dato momento storico non se la sta cavando assolutamente molto bene. Ci sono svariati problemi da risolvere e la profonda crisi economica, accompagnata da un’inflazione galoppante non permettono di prendersela con calma.
La popolazione italica, quindi, alle scorse elezioni del 25 settembre, ha dato fiducia alla coalizione di centrodestra che dovrà dimostrare, dunque, di essere all’altezza delle aspettative.
Già durante la campagna elettorale, come molti forse possono ricordare, la leader di Fratelli d’Italia aveva accennato riguardo a vari temi scottanti e a delle possibili modifiche che si sarebbero rese necessarie in caso di vittoria.
Ebbene, il recente Consiglio dei ministri, nella fattispecie, è stata l’occasione per fare i dovuti chiarimenti giustappunto a proposito di alcuni punti delicati come, per esempio, Quota 43, Flat tax e l’ormai famoso taglio del cuneo fiscale.
La decisione finale per il RdC
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Di sicuro, quindi, si tratta di contenuti importanti e che possono veramente fare la differenza, soprattutto in periodo di scarsità e preoccupazione come quello che sta vivendo lo Stivale.
E, naturalmente, l’attezione è stata posta persino sul chiacchieratissimo Reddito di Cittadinanza per il quale, come era già stato fatto presente in precedenza, il desiderio è di risistemarlo in una maniera più consona.
Insomma, il documento programmatico economico, quindi, pare che contenga una decisione definitiva nei confronti del RdC. Eh sì, perché dal 1° gennaio 2024, la misura in questione sarà abolita e senza guardare in faccia a nessuno.
Tuttavia, secondo fonti accreditate, questa soluzione non è stata semplice da raggiungere, poiché Lega e Forza Italia, rispetto a FdI, avrebbero desiderato una via più soft e meno drastica di quella presentata dalla premier.
Senza contare che, in realtà, era stata pensata persino l’ipotesi di una cancellazione subitanea, già, quindi, a partire dall’inizio del prossimo anno. Tuttavia, Maria Elvira Calderone, nonché attuale ministro del Lavoro, ha voluto un lasso di tempo sufficiente per garantire l’inserimento dei lavoratori.