Buone notizie per gli impiegati in questo settore, per i quali arriverà un aumento di stipendio di circa 205 euro in più al mese!
Dopo il rinnovo dei contratti per i dipendenti scolastici, che a dicembre riceveranno anche gli arretrati degli scatti di carriera mancati dal 2019 al 2021, ora tocca anche a un’altra categoria. Che beneficerà di un aumento di stipendio mensile di circa 205 euro. Si tratta di circa 47mila dipendenti impiegati in un settore ben specifico: quello delle agenzie assicurative.
Mentre per i dipendenti scolastici (compreso il personale ATA) l’ultimo rinnovo risaliva al 2018, nel caso degli assicurativi l’ultimo rinnovo contrattuale risale al 2019.Da allora non vi sono stati adeguamenti stipendiali, ma grazie a un nuovo accordo raggiunto da Ania e sindacati, i dipendenti assicurativi riceveranno non solo un aumento di stipendio, ma anche circa 2mila euro di arretrati che copriranno il periodo che va dal 2020 al 2022. Tali arretrati verranno corrisposti in diverse soluzioni a partire da gennaio 2023 e non tutti sotto forma di denaro.
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In particolare i 2mila euro di arretrati verranno ripartiti nel seguente modo: 1.400 euro verranno corrisposti in denaro con le prossime buste paga. Mentre i restanti 600 euro sotto forma di welfare. L’accordo raggiunto con i sindacati dopo vari mesi di tensioni era in trattativa da più di un anno.
Questi ultimi avevano infatti proposto un aumento di stipendio pari a circa 210 euro mensili, coerenti con l’aumento generale del costo della vita e col tasso di inflazione. Parte integrante dell’accordo tra Ania e sindacati sono stati anche l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, utile al fine di raggiungere un avanzamento tecnologico utile al settore.
La revisione del Fondo di solidarietà destinato alle agenzie in fase di organizzazione e le tutele previste per le categorie più deboli. In particolare, nel nuovo contratto si fa riferimento esplicito alle politiche di genere, di diversity, al tema della disabilità e a quello dei congedi parentali.