Assegno Unico, nel 2023 ci saranno sicuramente delle novità: quali sono le principali differenze con la misura di oggi
L’Assegno unico e universale per i figli a carico è stata certamente la grande novità fiscale del 2022. La misura voluta dal governo di Mario Draghi è andata a sostituire gli assegno nucleo familiari, le detrazioni e le altre agevolazioni per la famiglia, semplificando il sistema.
Inoltre essendo “universale” è previsto – nella misura minima di 50 euro al mese – anche per i nuclei che hanno un Isee alto. I beneficiari sono poco meno di 10 milioni di figli e circa 6 milioni di famiglie. Ma con il nuovo governo, cosa succederà dal 2023?
Ricordiamo innanzitutto come funziona adesso. Sono previsti 175 euro per ogni figli minorenne a carico se si ha un Isee non oltre i 15mila euro. L’erogazione non è automatica e va presentata la domanda. Possono beneficiare chi ha figli dal settimo mese di gravidanza (domanda da presentare dopo la nascita, quando è stato creato il codice fiscale) fino ai 21 anni. Per i maggiorenni sono previsti 85 euro a figlio.
Il bonus diminuisce fino alla misura minima di 50 euro per chi ha un Isee di 40mila euro e oltre. 50 euro anche per chi, avendo un Isee basso, non lo allega nella domanda. Infatti il famoso Indicatore non è obbligatorio ma si consiglia sempre di associarlo alla domanda.
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Cosa succede nel 2023? Siccome le previsioni non sono state rispettate e non tutti gli aventi diritto hanno presentato domanda, l’Assegno aumenterà perché c’è l’adeguamento al costo della vita come prevede la legge. In pratica succederà come per le pensioni con l’indicizzazione in base all’inflazione.
Ma in termini pratici, di quanto si aumenterà? L’importo minimo di 175 euro per l’Isee di massimo 15mila euro all’anno, potrebbe arrivare a 190 euro, mentre il minimo, 50 euro al mese, salire a 54 euro.
Ad aumentare sarà anche la “clausola di indicizzazione” ossia quella quella che permette di ricevere l’importo massimo. Se oggi si hanno 175 euro a figli minore per 15mila euro l’Isee, quest’ultimo salirà a 16.185 euro. L’importo minimo, invece, da 40mila a 43.160 euro.
Inoltre non ci sarà bisogno di presentare nuovamente la domanda per chi già ne beneficia. La modifica va apportata solo per chi vede la situazione del nucleo cambiata, ossia un cambio di residenza, un figlio che diventa maggiorenne o che compir 22 anni.