Un vero e proprio raggiro orchestrato da un gruppo di malviventi nei confronti di una donna anziana. Com’è andata a finire.
Di truffe, come si sa, nel corso del tempo, se ne sono registrate davvero svariate e con mezzi differenti.
D’altra parte, in genere, lo scopo principale è quello di accaparrarsi un bel gruzzoletto in maniera illegale o impadronirsi di alcuni dati sensibili della vittima di turno.
In effetti, al giorno d’oggi, queste pratiche fraudolente possono verificarsi sia nel vasto mondo del Web che nella vita quotidiana. A tal proposito, quindi, nelle prossime righe, vogliamo riportare la spiacevole vicenda accaduta un’anziana.
In particolare, in questo caso, la donna in questione avrebbe prima di tutto ricevuto una telefonata da parte di una persona che si fingeva essere il nipote.
Il malintenzionato, lamentando una certa difficoltà economica, ha così convinto l’ingenua signora a consegnagli una somma di denaro e dei gioielli preziosi proprio per aiutarlo a risolvere i suoi problemi pecuniari.
In seguito, la pensionata, all’incirca lo scorso ottobre, è stata anche avvisata che avrebbe ricevuto la visita di due fattorini nella sua casa di Marino, località nei pressi di Roma.
I complici, quindi, le hanno sgraffignato soldi e monili di un valore di oltre 3 mila euro. Ma non solo, perché l’ottuagenaria ha consegnato agli imbroglioni persino la sua carta bancomat e il relativo pin dove in sostanza le viene accreditata la pensione.
Pare, dunque, secondo quanto è stato riferito, che i suddetti ladri le abbiano preso, in questo modo, altri 1000 euro. Tuttavia, i Carabinieri successivamente sembra che siano riusciti a individuare i presunti colpevoli di tale raggiro.
Stando alle indagini, quindi, dovrebbero trattarsi di un paio di uomini, uno di 23 anni e l’altro di 35 anni, probabilmente di origini campane. Utili per le ricerche, quindi, sono state anche le telecamere poste nel luogo in cui si trovavano i malfattori che hanno ripreso, per l’appunto, l’automobile utilizzata dai due.
Così, gli agenti hanno anche raggiunto le abitazioni di costoro dove hanno trovato gli abiti usati per compiere l’azione disonesta. Comunque sia, al momento, gli indagati, fino al termine del processo, rimarranno in carcere a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare.